Ottavio BaussanoOttavio Baussano (Asti, 19 aprile 1898 – Asti, 1970) è stato un pittore e scenografo italiano. La vitaLa formazioneBaussano, apparteneva a una numerosa famiglia molto attiva ad Asti nel campo decorativo. In questa casa il padre Secondo aprì la sua bottega da decoratore. La bottega divenne presto un punto d'incontro per i più importanti artisti astigiani dell'epoca e proprio uno dei frequentatori (Canuto Borelli, direttore dell'Istituto d'Arte e Mestieri di Asti), intuendo il talento del figlio Ottavio, convinse il padre a iscriverlo all'Accademia Ligustica di Belle Arti, molto in auge nei primi decenni del XX secolo per la sua chiara impronta positivistica. A Genova il Baussano venne messo a bottega presso un restauratore di mobili che gli permetteva di frequentare i corsi pomeridiani e serali dell'Accademia. Nel 1917 gli studi furono interrotti per la chiamata alle armi della classe 1898. Il Baussano venne inviato sul fronte francese dove partecipò alla tragica battaglia di Verdun. Di quell'esperienza rimane un quaderno di "schizzi" a carboncino che ispireranno il quadro "i profughi". Al termine del conflitto, l'artista terminò gli studi e cominciò l'attività di pittore e decoratore ad Asti e Genova. Negli anni Venti si dedicò alla grafica pubblicitaria con i manifesti per la Birra Olimpo ed il Consorzio dell'Asti spumante, oltre a scenografie per feste e veglioni danzanti. In questo periodo cominciò anche la produzione pittorica, specialmente di soggetti sacri; è di questo periodo, infatti, l'ovale della Vergine realizzato nel 1923 per l'Opera pia Telline. L'incontro con Vincenzo BuronzoCon l'avvento del fascismo nel Regno d'Italia, si sviluppò una politica propagandistica tendente a rivalorizzare e ripristinare tutte le antiche tradizioni folkloristiche della penisola. Anche la città di Asti, in particolar modo con il suo Podestà Vincenzo Buronzo, richiamò in vita e la caricò di nuovi significati l'antica Corsa del Palio, interrotta nella seconda metà del XIX secolo. Baussano nel 1929 realizzò un primo manifesto della Corsa e nel 1930 realizzò le lunette delle tribune. In collaborazione con il pittore Domenico Gaido dipinse i pannelli in legno del carroccio, realizzò bozzetti di bandiere e costumi per la sfilata. Fu anche l'autore dei manifesti del 1932 e del 1934 dando una forte caratterizzazione dell'"immagine" del Palio di quel periodo.
Nel 1934, il sodalizio con Buronzo sfociò nella creazione di una scuola di istruzione professionale che portò Baussano a ricoprire la cattedra di disegno ornamentale e nel 1936 la carica di vicepresidente.
A Baussano va dato merito con la sua ricca documentazione iconografica di quel periodo e il recupero di molti reperti medievali, di aver tramandato la memoria storica di molti edifici cittadini astigiani andati perduti, caduti sotto il "piccone risanatore" del regime. Il dopoguerraSe l'interesse di Baussano per l'artigianato ha caratterizzò gli anni trenta, nei decenni successivi, il suo interesse si spostò più sul versante strettamente artistico. Partecipò a moltissime mostre d'arte con temi molto disparati. Nello stesso periodo decorò i saloni del Bar Impero ad Asti (1947) ed affrescò il Santuario Vallone di Antignano(1953), in collaborazione con la figlia Gea. Sono di questo periodo altre quattro opere a soggetto storico;
Nel 1962 Baussano venne colto da ictus cerebrale, che lo paralizzò nella metà destra del corpo. Imparò lentamente a utilizzare la sinistra e tratteggiò ancora alcuni schizzi a carboncino. OnorificenzeGalleria d'immagini
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