Giuseppe ManzoneGiuseppe Manzone (Asti, 17 giugno 1887 – Torino, 22 luglio 1983) è stato un pittore italiano. BiografiaI primi rudimenti pittorici li apprese presso lo studio del pittore Arri. Nel 1907, con una borsa di studio del Municipio di Asti, si reca in soggiorno-studio a Firenze per studiare i maestri antichi. Nel 1910 espone per la prima volta presso la mostra "Amici dell'arte" a Torino, riscuotendo un discreto successo. Nel 1913, rientra definitivamente dal soggiorno fiorentino per ristabilirsi ad Asti e sposare Felicita Michelina Amerio, maestra elementare conosciuta nello studio di Arri. Nel 1917, il quadro "verso l'esilio" (1917) venne acquistato dalla Galleria di Arte Moderna di Torino. Nel 1926, ricevette la medaglia d'argento del Ministero della pubblica istruzione. Nel 1943 il figlio Riccardo, capitano di complemento nella divisione Julia, muore sul fronte russo. Tra il 1952- 1956 partecipa alla VI e VII Quadriennale di Roma. Nel 1964 gli viene assegnata la medaglia d'oro del Rotary club di Asti e nel 1965 la medaglia d'oro della Promotrice di Torino. Dal 1970 ebbe una sua mostra permanente presso la galleria Fogliato. Scompare nel 1983 all'età di 96 anni[1]. I temi pittoriciPer anni Manzone si dedicò esclusivamente al ritratto, intervallando alcuni affreschi presso il Salone della Camera di Commercio e l'Ospedale di Asti. Le immagini pittoriche di Manzone,(il Monferrato, la Langa, i castelli, le case coloniche), raffigurano un paesaggio pieno di luce su cui si muovono personaggi di vita contadina. Luigi Carluccio lo considera il "virgiliano" cantore dell'astigiano. Manzone non ha mai ceduto alle "sirene" delle nuove avanguardie pittoriche che hanno attraversato il Novecento. «Per carità, non ho ancora capito una pianta, cosa vuole che mi metta a fare l'astratto?» MuseiElenco di alcuni musei che espongono opere dell'artista:
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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