Oosterscheldekering
![]() ![]() L'Oosterscheldekering (lett. "diga/barriera della Schelda Orientale") è una diga antitempesta semiaperta che delimita la baia della Schelda Orientale, nella provincia olandese della Zelanda, e che collega l'isola di Schouwen-Duiveland all'ex-isola di Noord-Beveland.[1][2][3] Fu costruita tra il 1976[2][4] e il 1986[2][4][5][6] nell'ambito del più ampio piano Delta, sviluppato per prevenire il ripetersi dell'inondazione del 1953.[1][5][6][7][8] È considerata un capolavoro dell'ingegneria olandese.[1] DescrizioneL'Oosterscheldekering è lunga circa 8[1]-9[2][6] km, di cui sono 3 i km formati dalla parte chiudibile[1][2]. La diga è sorretta da 65 piloni[2], dispone di tre chiuse[1] ed è dotata di 62 aperture scorrevoli[8], che vengono chiuse una volta all'anno in caso di violente tempeste[1][8] e che si spostano verso l'alto e verso il basso[1]. La diga viene azionata dalla J.W. Topshuis, che si trova sull'isola di Neeltje Jans.[2] StoriaLa costruzione di dighe come l'Oosterscheldekering fu decisa dopo la disastrosa inondazione causata dal mare del Nord nel 1953[7]. In origine l'Oosterscheldekering doveva essere una diga chiusa[1], ma ciò avrebbe creato una parte di acqua dolce[1] e la conseguente scomparsa della flora e della fauna marina[1]. Si optò quindi, dopo le proteste dei cittadini[1], per la costruzione di una diga semiaperta[1], che sarebbe stata chiusa solo in caso di condizioni meteorologiche avverse[1]. La costruzione iniziò nel 1976[4] e durò 10 anni[4]. Il progetto costò l'equivalente di 2,5 miliardi di euro[5], vale a dire circa due terzi del costo dell'intero Piano Delta[8]. La diga fu inaugurata ufficialmente il 4 ottobre 1986[5] alla presenza della regina Beatrice [5].
Nel 1987 fu aperta una strada sulla diga.[4] RiproduzioniUna copia in scala 1:25 dell'Oosterscheldekering si trova nel parco di Madurodam, a L'Aia[9] Galleria d'immaginiNote
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