On the Ice (film 2011)On the Ice è un film drammatico del 2011 diretto da Andrew Okpeaha MacLean, al suo debutto come regista di un lungometraggio. È l'adattamento del corto Sikumi, diretto nel 2008 dallo stesso MacLean e vincitore di numerosi premi negli Stati Uniti.[1] È stato proiettato in prima mondiale al Sundance Film Festival ed è stato presentato alla 61ª edizione del Festival di Berlino nella sezione Generation 14plus, dove ha ricevuto il premio come migliore opera prima e l'Orso di cristallo per il miglior film.[2] Come riportato nei credits, il film è dedicato alla memoria della cineasta neozelandese Merata Mita «con gratitudine per l'ispirazione e la guida che ha dato ai giovani cineasti aborigeni di tutto il mondo». TramaQalli e Aivaaq sono due adolescenti della piccola comunità Inupiaq di Barrow, nell'estremità settentrionale dell'Alaska. Durante una spedizione di caccia alle foche in motoslitta i due amici litigano con James, un altro ragazzo che ha insistito per accompagnarli. La situazione si complica fino a concludersi tragicamente per quest'ultimo, che rimane ucciso durante la colluttazione. Per mantenere il loro segreto, Qalli e Aivaaq decidono di far cadere il corpo del ragazzo attraverso un'apertura nel ghiaccio e far finta che sia stato solo un tragico incidente. ProduzioneIl film è stato girato in Alaska nella città di Barrow (oggi Utqiaġvik), l'insediamento più a nord di tutti gli Stati Uniti e una delle città più a nord del mondo. Gli attori, tutti non professionisti, sono stati selezionati da MacLean e dalla produttrice Cara Marcous tra Alaska e Canada settentrionale, inclusa la stessa Barrow di cui il regista è originario.[3][4] DistribuzioneIl film è stato proiettato principalmente nel circuito dei festival cinematografici internazionali ed ha avuto una distribuzione limitata nelle sale. Negli Stati Uniti è uscito il 17 febbraio 2012. Tra i molti festival a cui ha partecipato:[2]
AccoglienzaIncassiNegli Stati Uniti il film ha riportato un incasso di 17.901 dollari nella prima settimana di proiezione, in cui è uscito in sole quattro sale. Al 29 aprile 2012 gli incassi complessivi sono stati di 73.492 dollari.[5] CriticaIl film ha ricevuto un giudizio misto da parte dalla critica. Il sito Rotten Tomatoes riporta il 67% di recensioni professionali con giudizio positivo e un voto medio di 5,7 su 10, mentre il sito Metacritic assegna al film un punteggio di 59 su 100 basato su 12 recensioni.[6][7] Il critico Roger Ebert lo ha definito «un thriller coinvolgente in modo insolito»,[8] Bill Goodykoontz di The Arizona Republic «una gemma non comune»[9] e Brian Miller di The Village Voice «una meraviglia di narrazione classica e concentrata», aggiungendo che «il paesaggio piatto e innevato strappa via tutto dal suo racconto tranne il necessario».[10] Gary Goldstein sul Los Angeles Times ha parlato di «uno sguardo autentico sulla vita nel remoto Alaska... e su un popolo alle prese con droga, alcolismo, povertà e tutti i limiti di un ambiente implacabile»,[11] mentre secondo Jamie S. Rich di The Oregonian, il regista «trova un ritmo costante che cattura perfettamente la vita in mezzo al nulla» e il film «resta glaciale dall'inizio alla fine, ma è avvincente se ci si adatta alla temperatura».[12] Diverso il giudizio di Jeannette Catsoulis del New York Times, che ritiene l'atmosfera generale «troppo ampollosa per essere convincente»,[13] così come Kenji Fujishima, che su Slant Magazine ha apprezzato la fotografia di Lol Crawley ritenendo però che «non riesce a superare le performance piuttosto incostanti del cast».[14] Analoghi commenti sono stati espressi da Sara Stewart del New York Post, secondo cui «il paesaggio emotivo dello stoico protagonista è spesso vuoto come la tundra»,[15] e David Fear che su Time Out ha scritto: «Più di un dilemma morale è necessario per compensare le prestazioni goffe, il ritmo lento e i dialoghi vacillanti, e mentre MacLean ha certamente un occhio attento, il resto della sua struttura narrativa non raggiunge il suo obiettivo».[16] Riconoscimenti2011
2012
Note
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