Notechis scutatus
Il serpente tigre (Notechis scutatus (Peters, 1861)) è un serpente velenoso della famiglia Elapidae, endemico dell'Australia. È l'unica specie del genere Notechis.[2] DescrizioneL'aspetto di Notechis scutatus è estremamente variabile, solitamente misura all'incirca 100 cm, ma la femmina può raggiungere un massimo di 120 cm e il maschio di 150 cm.[senza fonte] Le bande trasversali possono essere di colore giallo, marrone, olivastro, grigio o nero. La parte ventrale è color crema, arancio, giallo, verde o grigio.[3] Distribuzione e habitatNotechis scutatus è diffuso nella parte meridionale dell'Australia (Nuovo Galles del Sud, Queensland, Australia Meridionale, Australia Occidentale e Tasmania).[1] Ha molti habitat possibili tipicamente zone umide come paludi, fiumi, laghi, ma è anche presente in praterie, giardini e in città.[3] BiologiaComportamentoIl serpente tigre australiano non è molto aggressivo e vive vicino alla civiltà umana, infatti, non tende ad attaccare l'essere umano se non è realmente minacciato. Quando si sente in pericolo solleva la testa in una tipica posizione preliminare d'attacco e sibila. È noto per le sue finte di attacco e colpisce con precisione infallibile. Il serpente tigre usa il veleno per uccidere la preda, ma è anche possibile che usi la costrizione.[3][4] AlimentazioneSi nutrono specialmente di rane e rospi, tuttavia a dipendenza delle circostanze, si cibano anche di uccelli, roditori, lucertole e pesci. Le loro attività si svolgono principalmente di notte, ma le abitudini possono cambiare a dipendenza dell'habitat e delle temperature.[3][4] RiproduzioneLa riproduzione del serpente tigre è ovovivipara. L'accoppiamento avviene in primavera e il periodo di gestazione è di circa quattro mesi e mezzo. In media sono partoriti tra i 20 e i 40 piccoli, ma un eccezionale record è stato di 64 individui da un esemplare.[3][4] VelenoNotechis scutatus è uno dei serpenti più velenosi al mondo. Il suo veleno è neurotossico, coagulante e citotossico. I sintomi locali possono essere di dolore e gonfiore, progressivamente però vari muscoli subiscono una paralisi conducendo ad una possibile trombosi. Anche i muscoli respiratori possono paralizzarsi e poi condurre all'asfissia. Il rischio di mortalità in caso di mancanza di cure è tra il 40 e il 50%.[4][5][6] La cura più efficace è quella di somministrare il siero contro il veleno del serpente tigre. È possibile usare il siero polivalente che è generale per gli elapidi, ma spesso è necessario un dosaggio maggiore e può causare reazioni anafilattiche. Dunque se è possibile trovare tracce di veleno sulla ferita, si può identificare la specie responsabile e usare l'antidoto monovalente con un risultato più efficiente.[6][7] TassonomiaSinonimiSono stati riportati i seguenti sinonimi.[2]
SottospecieSono conosciute due sottospecie:[2]
ConservazioneLa IUCN Red List classifica Notechis scutatus come specie a basso rischio (Least Concern).[1] In molti stati australiani è una specie protetta, ed uccidere o ferirne uno può implicare una multa di 7,500$ e addirittura per alcuni stati una pena di 18 mesi in prigione.[8] Inoltre è illegale esportare un serpente nativo australiano. Note
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