NarsaiNarsai ('Ain Dulba, V secolo – Nisibi, 503 circa[1]) è stato un teologo e scrittore siro; fu rettore della Scuola di Edessa e poi della Scuola di Nisibi, quest'ultima fu il principale centro di elaborazione teologica della dottrina nestoriana. BiografiaA volte indicato come Narseh o Narses, il suo nome deriva dal persiano pahlavi Narseh (in avestico Nairyo-sanho), che significa espressione potente. Su incarico del vescovo metropolita di Nisibi, Barsauma, Narsai riorganizzò la Scuola di Nisibi[2]. Quando la Scuola di Edessa venne chiusa dall'imperatore Zenone nel 489, molti membri del corpo docente e molti studenti gli rimasero fedeli e lo seguirono a Nisibi. Lo «Statuto della Scuola di Nisibi», redatto nel 496, dimostra che Narsai era ancora in vita[3], e doveva essere un venerabile anziano di oltre novant'anni. Morì all'inizio del VI secolo e fu sepolto a Nisibi, in una chiesa che in seguito fu intitolata a suo nome. Eredità culturaleDopo la sua morte, fu scelto come successore al vertice della Scuola di Nisibi suo nipote, ed allievo, Abraham. OpereTutte le sue opere sopravvissute appartengono al genere letterario tipicamente siriaco della mêmrâ, o omelia in versi. Egli impiegò due metri distinti, uno con distici di sette sillabe per ogni verso, l'altro con dodici. Le mêmrê furono designate per essere recitate nelle chiese o nelle scuole religiose, ed ognuna descrive un particolare argomento religioso. Lo scrittore siriaco dell'ultimo periodo classico Abdisho bar Berika indica che Narsai avesse scritto 360 mêmrê in dodici volumi, alcuni commentari in prosa relativi ad ampie sezioni dell'Antico Testamento, e un libro intitolato La corruzione della morale. Ma ci sono rimaste soltanto 81 mêmrê, e nulla della sua opera in prosa. Tuttavia ciò è più che sufficiente per valutare Narsai come uno dei migliori scrittori della letteratura siriaca classica. La Chiesa d'Oriente lo ha designato Il dottore ammirevole, La lingua dell'Oriente, L'arpa dello Spirito Santo[4]. Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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