Monti Sajljugem
I monti Sajljugem (in russo хребет Сайлюгем?, chrebet Sajljugem; in mongolo Сийлхэмийн нуруу, Sijlhėmijn nuruu) sono una catena montuosa che fa parte dei monti Altaj. Si trovano lungo il confine tra la Russia e la Mongolia: tra il Koš-Agačskij rajon della Repubblica dell'Altaj e la provincia mongola del Bajan-Ôlgij GeografiaI Sajljugem si allungano per circa 130 km e la loro altezza raggiunge i 3500 m.[1] I punti più alti sono il monte Sary-Nochojt (3502 m) e il Saržematy (3499 m). La catena è lo spartiacque tra le sorgenti dei fiumi Argut e Čuja (bacino del fiume Ob') e il bacino del fiume Hovd.[1] La catena, che rappresenta il confine sud-orientale dell'altopiano di Ukok e quello meridionale della steppa della Čuja, è separata a nord-est dai monti Čichačëv dal passo Durbėt-Daba: il valico, alto 2 481 m, si trova lungo la strada R256 detta "Čujskij trakt", importante via di comunicazione che collega Novosibirsk alla frontiera mongola.[2]. All'estremità occidentale della catena dei Sajljugem si trova il massiccio del Tabyn-Bogd-Ola, che la separa dai monti Altaj meridionali. La cresta è composta da arenaria, scisti, lava e tufo. Il lichene e la tundra pietrosa prevalgono sugli altopiani e le aree con vegetazione di steppa su terreni kastanozem[3] prevalgono sui pendii meridionali al di sotto dei 2600 m.[1] Il parco nazionale Sajljugemskij è un'area naturale protetta degli Altaj creata nel 2010 nella regione di Koš-Agačsk, nella Repubblica dell'Altai, con l'obiettivo di preservare il più grande gruppo di leopardo delle nevi dell'Altaj e il più grande gruppo trans-frontaliero di pecore selvatiche asiatiche argali.[4] Nella regione è diffuso anche lo stambecco siberiano. Note
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