Monte Faito
Il monte Faito è una montagna facente parte della catena montuosa dei monti Lattari: alto 1 131 metri, ha accesso da Castellammare di Stabia[1] e Vico Equense[2] ed è inoltre raggiungibile con l'omonima funivia, gestita dall'Ente Autonomo Volturno, dalla stazione di Castellammare di Stabia[3]. Storia e descrizioneIl monte Faito, formato prevalentemente da rocce di tipo calcareo[4], deve il suo nome alle faggete che crescono rigogliose sulle sue pendici: addirittura ci sono diversi faggi che hanno oltre quattrocento anni di vita e raggiungono una circonferenza di oltre sei metri[5]. Sono inoltre presenti altri tipi di alberi come lecci e castagni e piante come l'orchidea ad un bulbo[6], epipogio[7] e la Pteride di Creta[8], specie non molto frequenti in Italia. Diverse sono anche le sorgenti, tra cui una denominata della Lontra[3]. Secondo la tradizione, sul monte Faito, si raccolsero in preghiera, in una grotta, i santi Catello e Antonino, a cui apparve l'arcangelo Michele. Nei secoli scorsi, la montagna fu sfruttata per la produzione di legno: fu proprio grazie a questa importante risorsa che nel 1783 il re Ferdinando I delle Due Sicilie poté costruire a Castellammare di Stabia il cantiere navale, il quale si riforniva di legname proveniente proprio dai boschi del Faito, per la costruzione delle navi[9]. Altra importante funzione che aveva la montagna riguardava la produzione di ghiaccio: durante la stagione invernale, infatti, ampi fossati venivano riempiti con strati di neve e foglie, che con il passare del tempo, diveniva ghiaccio da poter utilizzare soprattutto durante la stagione estiva per la conservazione dei cibi[10]. L'importanza del Faito, soprattutto come località turistica, crebbe notevolmente dalla seconda metà del XX secolo, quando furono costruiti numerosi alberghi e villette residenziali[2], oltre ad un centro sportivo con piscina[3]; nel 1950 venne ultimata la costruzione del nuovo santuario di San Michele arcangelo[11], mentre nel 1952, il monte fu collegato a Castellammare di Stabia da una funivia[1], che copre l'intero percorso in otto minuti[12]. Nel 1955, nelle vicinanze del santuario, furono inoltre impiantati dei ripetitori dalla RAI per il servizio televisivo[13]. Note
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