L'enorme costruzione, che si presenta esternamente in forma quadrangolare con quattro torri angolari e una facciata monumentale, è lunga 208 metri e larga 162, è costruita con granito grigio-bruno e coperta di lastre di ardesia blu e conta 4 000 stanze, 7 600 finestre, più di 3 200 porte, 86 scaloni, 16 cortili, 15 chiostri e 88 fontane.
La pianta dell'edificio ha la forma di una graticola in ricordo del supplizio di morte subito da san Lorenzo arso vivo. L'impressione che si ricava è di austera freddezza nonostante la sua grandiosità e rispecchia l'ortodossia cattolica e la grandezza imperiale di Filippo II che ne seguì le fasi della costruzione. Il re amava riposare in questo luogo e vi volle trascorrere i suoi ultimi giorni fino alla morte, avvenuta nel 1598.
Il Real monastero fu affidato ai gerolamini fino alla soppressione del governo "liberale" del 1837 (quando vi erano ben 150 monaci), poi passò ai cappellani (secolari) del clero palatino fino al 1875, quindi ai padri scolopi (che già gestivano dal 1869 il locale "collegio reale" creato da Filippo II di Spagna) e finalmente, dal 1885, agli eremitani di Sant'Agostino che ancora vi abitano (anche se la gestione dell'edificio, del patrimonio librario e delle opere d'arte è curata direttamente dallo Stato spagnolo).
Nel 1892 vi fu fondato il Real Colegio Universitario María Cristina, in onore della regina di Spagna Maria Cristina d'Austria, gestito dagli agostiniani e affiliato all'Università Complutense di Madrid, oggi Real Centro Universitario Escorial-María Cristina con corsi in teologia, lingua e letteratura spagnola, giurisprudenza, economia, etc.
Descrizione
Il monumento si compone di diverse parti:
Il Palacio de los Austrias, con l'appartamento dell'infantaIsabella Clara Eugenia di Spagna con mobili e arredi d'epoca, originariamente destinato alla moglie di Filippo II morta prima che l'Escorial fosse finito, l'appartamento del re e alcune sale.
I Nuevos Museos, ricchi di dipinti di grandi artisti spagnoli, italiani e fiamminghi, fra gli altri El Greco, Velázquez, Tiziano, Tintoretto, Veronese, Bosch.
La Basilica, una delle maggiori opere dell'architettura spagnola a pianta quadrata, tre navate e una grandiosa cupola, le volte affrescate da Cambiaso e Giordano, pale d'altare di grandi artisti barocchi e un Crocifisso in marmo bianco di Benvenuto Cellini. La Capilla Mayor è un complesso cinquecentesco di grande ricchezza: l'altare con il tabernacolo a forma di tempio, un retablo in marmo e bronzo (le sculture sono di Pompeo e Leone Leoni), numerosi dipinti e due gruppi in bronzo, capolavori dei Leoni, raffiguranti uno Filippo II in preghiera con la sua famiglia, l'altro Carlo V anche lui in preghiera con la famiglia. La chiesa è Basilica minore[5].
Le Salas Capitulares, aule per le sedute del Capitolo con soffitti decorati con "grottesche" di artisti genovesi del secolo XVI. Nelle diverse sale ci sono dipinti di grandi artisti: El Greco, Velázquez, Tintoretto, Veronese, Bosch.
La Biblioteca fu voluta da Filippo II, che intendeva riunire in questa sala tutto il sapere del tempo. Negli eleganti scaffali dell'italiano G. Frecci trovano posto molti libri di valore, fra cui grandi collezioni di manoscritti greci, ebraici e arabi (edizioni del Corano miniate del X-XI secolo), manoscritti medievali, incunaboli, cinquecentini, ecc. Vi si trovano i libri di Carlo V e autografi di santa Teresa d'Avila. Le volte e le pareti della vastissima sala sono riccamente affrescate da Pellegrino Tibaldi.
La Casita del Principe è un piccolo edificio dalle forme neoclassiche eretto a est del monastero nel 1772 da Juan de Villanueva per il principe e futuro re Carlo IV. La costruzione è immersa nei giardini ed è arredata secondo gli stili Luigi XVI e Impero con mobili, arazzi, lampadari, porcellane e notevoli dipinti di pittori italiani quali i Carracci, Luca Giordano, il Domenichino, Corrado Giaquinto.
Pochi chilometri più a sud, a sinistra della strada per Avila, sulla sommità di un colle roccioso, c'è la Silla del Rey (la Sedia del re); un incavo nella roccia in cui Filippo II era solito sedere e osservare dall'alto i lavori della costruzione dell'Escorial. Nelle vicinanze si trova la Casita de Arriba, già piccola residenza e studio del principe Juan Carlos I di Spagna con mobili e arredi in stile impero.