Il nome del genere deriva da due parole greche "micros" (= piccolo) e "pous" (= piede).[3]
Il nome scientifico del genere è stato definito dal botanico Carl Linnaeus (1707-1778) nella pubblicazione " Species Plantarum" ( Sp. Pl. [Linnaeus] 2: 927) del 1753.[4]
Fusto. La parte aerea in genere è eretta, ascendente o prostrata. Altezza media: 1 – 50 cm.
Foglie. Le foglie in genere sono disposte in modo alternato/opposto e sono quasi sempre sessili (o sub-picciolate). La lamina è intera, piatta con forme generalmente da strette a spatolate (o da strettamente oblanceolate a ellittiche); i margini sono continui (in alcuni casi variano da concavi a involuti). La superficie è tomentosa o lanosa su entrambe le facce.
Infiorescenza. Le sinflorescenze sono scapose o più raramente composte da pochi capolini (2 - 5) raccolti all'ascelle delle foglie in formazioni di racemo a panicolo. Le infiorescenze vere e proprie sono formate da un capolino terminale di tipo discoide. I capolini sono formati da un involucro, con forme da cilindriche a campanulate, composto da 4 - 6 brattee, al cui interno un ricettacolo fa da base ai fiori. Le brattee, a consistenza da erbacea a cartilaginea, sono disposte in modo più o meno embricato su più serie e possono essere connate alla base (strati di stereoma indiviso); talora possono avere un margine ialino e all'apice possono avere una consistenza cartacea. Il ricettacolo è nudo ossia senza pagliette a protezione della base dei fiori; la forma normalmente è piatta.
fiori del disco esterni (da 4 a 12 per capolino): sono femminili e filiformi;
fiori del disco centrali (da 2 a 5 per capolino): sono funzionalmente maschili; le forme sono tubulari;
In questo gruppo di piante i fiori radiati (ligulati o del raggio) sono assenti; a volte sono confusi con i fiori femminili (tubulosi) del disco esterno più o meno sub-zigomorfi con un lembo piatto e possono essere interpretati come fiori del raggio.
Corolla: la forma della corolla normalmente è tubolare con 4 - 5 lobi; i lobi hanno delle forme da lanceolate o deltate a lineari. I colori della corolla sono porpora.
Androceo: l'androceo è formato da 5 stami sorretti da filamenti generalmente liberi; gli stami sono connati e formano un manicotto circondante lo stilo; le teche (produttrici del polline) sono prive di sperone, ma hanno la coda (una sola); le appendici apicali delle antere hanno delle forme piatte; il tessuto endoteciale (rivestimento interno dell'antera) è quasi sempre polarizzato (con due superfici distinte: una verso l'esterno e una verso l'interno). Il polline è di tipo echinato (con punte sporgenti) a forma sferica è formato inoltre da due strati di ectesine, mentre lo strato basale è spesso e regolarmente perforato (tipo “gnafaloide”).[7]
Gineceo: l'ovario è inferouniloculare formato da 2 carpelli. Lo stilo (il recettore del polline) è intero o biforcato con due stigmi nella parte apicale. Gli stigmi hanno una forma allungata e sono sterili all'apice; possono essere ricoperti da minute papille o avere dei penicilli dorsali. Le superfici stigmatiche sono separate.[7]
Frutti. I frutti sono degli acheni in genere abortiti o ridotti. Gli acheni dei fiori esterni sono colorati di bruno e sono compressi lateralmente e glabri. Il pappo è assente.
Biologia
Impollinazione: tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne).[6][7] Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori. Dispersione: i semi cadono a terra e vengono dispersi soprattutto da insetti come formiche (disseminazione mirmecoria). Un altro tipo di dispersione è zoocoria: gli uncini delle brattee dell'involucro (se presenti) si agganciano ai peli degli animali di passaggio che portano così i semi anche su lunghe distanze. Inoltre per merito del pappo il vento può trasportare i semi anche per alcuni chilometri (disseminazione anemocora).
Distribuzione e habitat
Le specie di questo genere sono distribuite in Europa occidentale, Africa mediterranea-occidentale, Medio oriente e America nord-occidentale.[2] Gli habitat sono quelli tipici dei climi temperati mediterranei (asciutti e aperti).[3]
Tassonomia
La famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[11], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[12] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[13]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie; la sottofamiglia Asteroideae è una di queste e rappresenta l'evoluzione più recente di tutta la famiglia.[1][8][9]
Filogenesi
Il genere di questa voce è descritto nella tribù Gnaphalieae, una delle 21 tribù della sottofamiglia Asteroideae. Da un punto di vista filogenetico, la tribù Gnaphalieae fa parte del supergruppo (o sottofamiglia) "Asteroideae grade"; l'altro è il supergruppo "Non-Asteroideae" contenente il resto delle sottofamiglie delle Asteraceae. All'interno del supergruppo è vicina alle tribù Senecioneae, Calenduleae, Astereae e Anthemideae.[14][15]
Il genere Micropus appartiene al clade Flag, un gruppo informale monofiletico della sottotribù Gnaphaliinae che occupa una posizione più o meno "basale" e con il clade Australasian forma un "gruppo fratello". Il clade "FLAG" prende il nome dai suoi quattro generi più grandi: Filago, Leontopodium, Antennaria e Gamochaeta. In questo gruppo sono presenti specie dioiche (solo fiori femminili o solo fiori maschili) e piante a portamento cusciniforme. I capolini, in formazioni corimbose o spiciformi, possono essere sottesi da foglie bratteali. Il ricettacolo in alcuni casi è squamoso.[16]
Il "Flag clade", da un punto di vista filogenetico, può essere suddiviso in due parti: il "Lucilia-group" basato sui tricomi degli acheni e il resto del clade (in posizione "basale") chiamato Filago group e considerato "gruppo fratello" del primo. Nel "Lucilia-group" sono stati individuati 7 sottocladi ben supportati. Nelle analisi sono stati considerati alcuni caratteri dei tricomi degli acheni quali la globosità delle cellule basali, il portamento clavato e la lunghezza dei tricomi.[17] Il Filago group è formato dai seguenti generi: Ancistrocarphus, Bombycilaena, Chamaepus, Cymbolaena, Evacidium, Evax, Filago, Logfia, Micropus, Psilocarphus e Stylocline, alcuni attualmente considerati sinonimi di Filago e inclusi in esso (Cymbolaena, Evacidium, Evax). Il principale carattere morfologico che definisce il gruppo sono le palee ricettacolari che sottendono, e più o meno racchiudono, i fiori femminili. La tabella seguente pone a confronto i caratteri dei generi di questo gruppo.[17][18][19]
Genere
Distribuzione
Distribuzione delle foglie
Rapporto tra i fiori femminili e le palee del ricettacolo
Struttura dei fiori interni
Pappo
Ancistrocarphus
California
Alternate
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente
Bombycilaena
Eurasia e Nord America
Alternate
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente
Chamaepus
Afghanistan
Alternate
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente
Filago
Eurasia, Nord Africa e Nord America
Alternata
Mediamente sottesi
Alcuni femminili e altri ermafroditi
Assente nei fiori esterni; presente in quelli interni
Logfia
Dall'Europa a Afghanistan
Alternate
Profondamente inclusi
Alcuni femminili e altri ermafroditi
Assente nei fiori esterni; presente in quelli interni
Micropus
Eurasia e Nord Africa
Opposte
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente
Psilocarphus
America
Opposte
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente
Stylocline
Nord America
Alternate
Profondamente inclusi
Tutti ermafroditi e funzionalmente maschili
Assente nei fiori esterni; presente in quelli interni
La morfologia di questo genere è molto vicina a quella del genere Bombycilaena, ma si distingue per le foglie opposte, per i capolini più o meno solitari su rami fogliosi e per le brattee dell'involucro disposte su due serie (quelle esterne sono ridotte; quelle interne sono crestate).[20] Delle tre specie di questo genere, due sono nordamericane e costituiscono la sezione Micropus sect. Rhyncholepis Nuttall (M. amphibolus e M. californicus).[3]
Il cladogramma seguente, tratto dallo studio citato e semplificato, mostra una possibile configurazione filogenetica di questo gruppo evidenziando il genere di questa voce.[17][19]
_Flag_clade_
(Lucilia group)
Leontopodium
Omalotheca
Psilocarphus
Micropus
Hesperevax
Logfia
Stylocline
Castroviejoa
Filago
Bombycilaena
I caratteri distintivi del genere Micropus sono:[9]
la disposizione delle foglie è opposta;
le brattee interne dell'involucro racchiudono i fiori.
Nella flora spontanea italiana del gruppo di questa voce è presente solamente una specie:[20]
Micropus supinus L. - Bambagia supina: l'altezza massima della pianta è di 15 – 18 cm; il ciclo biologico è annuo; la forma biologica è terofita scaposa (T scap); il tipo corologico è Sud Steno-Mediterraneo; in Italia è una specie molto rara, forse non più presente.
Sinonimi
Sono elencati alcuni sinonimi per questa entità:[2]
Kadereit J.W. & Jeffrey C., The Families and Genera of Vascular Plants, Volume VIII. Asterales., Berlin, Heidelberg, 2007.
V.A. Funk, A. Susanna, T.F. Steussy & R.J. Bayer, Systematics, Evolution, and Biogeography of Compositae, Vienna, International Association for Plant Taxonomy (IAPT), 2009.
Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN978-88-299-1824-9.
Rob D. Smissen, Randall J. Bayer, Nicola G. Bergh, Ilse Breitwieser, Susana E. Freire, Mercè Galbany-Casals, Alexander N. Schmidt-Lebuhn & Josephine M. Ward, A revised subtribal classification of Gnaphalieae (Asteraceae), in Taxon, vol. 60, n. 4, 2020, pp. 778-806.