Mia CoutoAntónio Emílio Leite Couto, meglio noto come Mia Couto (Beira, 5 luglio 1955), è uno scrittore e biologo mozambicano, uno degli autori più noti dell'Africa lusofona. Ha scritto poesie, racconti e romanzi in lingua portoghese. BiografiaCouto nacque a Beira, seconda città del Mozambico; in riferimento alle frequenti inondazioni tipiche della città, egli affermò in seguito di non avere una "terra madre", ma piuttosto un'"acqua madre", quella dell'Oceano Indiano. Il soprannome "Mia" era usato dal fratello minore (che da piccolo non riusciva a pronunciare correttamente "Emilio"), e in seguito l'autore lo mantenne in onore della propria passione per i gatti (miar, in portoghese, significa "miagolare"). Couto intraprese il corso di laurea in medicina all'Università Eduardo Mondlane, poi abbandonato per dedicarsi alla letteratura e al giornalismo, diventando direttore dell'Agenzia di Informazione del Mozambico. Più tardi riprese gli studi scientifici, laureandosi in biologia e diventando biologo di professione. Produzione letterariaIl debutto letterario di Couto fu la pubblicazione di alcune poesie nell'antologia Sobre literatura moçambicana ("Sulla letteratura mozambicana") realizzato nel 1980 da un altro grande poeta del Mozambico, Orlando Mendes (tra l'altro anch'egli biologo). Nel 1983 Couto pubblicò la prima raccolta personale di poesie, dal titolo Raiz de orvalho ("Radice di rugiada"). In seguito la sua produzione letteraria si volse ai contos (racconti), genere nel quale Couto sviluppò uno stile originale basato su un uso creativo del portoghese, che viene considerato la sua peculiarità stilistica principale (e il principale ostacolo alla diffusione della sua opera in altre aree linguistiche, date le difficoltà di traduzione). Ha scritto anche diversi romanzi e pubblicato una raccolta di articoli. Luis Sepùlveda ha scritto di lui “... un poeta capace di fare della storia del suo paese, il Mozambico, una grande metafora: la metafora della speranza e della magia come antagoniste di una realtà sinistra” (prefazione a un'edizione di “Sotto l'albero del frangipani”). Mia Couto è spesso associato al genere chiamato Realismo Magico, sebbene di frequente l’autore si sia dichiarato insoddisfatto di una etichetta “non creata da scrittori. In Colombia, Messico, Nigeria, Mozambico, si tratta della realtà, non di magia, ed è l’unica maniera di raccontare queste storie”[1]. Una delle caratteristiche più evidenti del suo scrivere è infatti la presenza di eventi, almeno dal punto di vista di una razionalità di stampo occidentale, che esulano dalle leggi fisiche conosciute in un ambiente che però non pare essere diverso dal mondo che noi tutti abitiamo (diversamente ad esempio dal genere fantasy). Per fare un esempio, in Peixe para Eulália, racconto contenuto nella raccolta O Fio das Missangas, il protagonista Sinhorito, per risolvere un’asfissiante siccità che ha colpito il suo villaggio, salirà a bordo di una barca a remi e, remando, arriverà sino in cielo facendo piovere non solo acqua, ma anche pesci. Nei testi di Mia Couto trovano posto anche aspetti legati alle culture tradizionali del Mozambico che convivono (a volte conflittualmente, a volte in un processo di integrazione reciproca) con istanze e concezioni di natura europea. Ad esempio, in As Baleias de Quissico, contentuto in Vozes Anoitecidas, gli abitanti del villaggio del protagonista si dimostrano scettici nei confronti del pensiero mitico esibito da quest’ultimo, senza però rifiutarlo del tutto, ma integrandolo in una cornice di carattere empiricista. Nello specifico, non negano a priori l’esistenza delle magiche balene del titolo, ma esigono prima delle prove della loro esistenza. Premi e riconoscimenti
OpereRacconti
Romanzi
Raccolte di articoli
Premi
Note
Altri progetti
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