Metropolia di Bizia e Medea

L'ex cattedrale di Santa Sofia di Bizia, oggi moschea.

La metropolia di Bizia e Medea (in greco Μητρόπολης Βιζύης και Μήδειας?, Mitrópolis Vizýis kai Mídeias) è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli.

Storia

Bizia, corrispondente alla città di Vize in Turchia, è un'antica sede ecclesiastica della provincia romana di Europa nella diocesi civile di Tracia e nel patriarcato di Costantinopoli.

Incerte sono le origini della comunità cristiana di Bizia, dato che il primo vescovo noto è relativamente tardivo, Euprepio, presente al concilio di Efeso del 431. Verso la metà del VII secolo la diocesi, che era suffraganea dell'arcidiocesi di Eraclea, fu elevata al rango di arcidiocesi autocefala, ossia dipendente direttamente dal patriarca: essa occupa il primo posto fra le arcidiocesi autocefale nella Notitia episcopatuum attribuita all'imperatore bizantino Leone VI (886-912) e databile all'inizio del X secolo.[1]

Bizia fu spesso utilizzata come località di confino per personalità religiose: tra queste trovò esilio a Bizia Massimo il Confessore nel 656.

Diversi sono i vescovi noti di questa sede nel primo millennio cristiano. Euprepio, dopo aver partecipato al concilio efesino, sottoscrisse, verso la fine dello stesso anno, la lettera sinodale dell'arcivescovo Massimiano di Costantinopoli diretta al clero della diocesi di Tenedo per annunciare la deposizione del loro vescovo Anastasio.[2] Luciano è documentato in tre occasioni: era presente al concilio di Calcedonia del 451, dove è detto che era amministratore della chiesa di Arcadiopoli, e firmò gli atti al posto del suo metropolita Ciriaco; nel 458 firmò una lettera di vescovi indirizzata al patriarca Anatolio; l'anno successivo sottoscrisse la lettera con la quale il patriarca Gennadio I condannava i simoniaci.

Giovanni era tra i partecipanti alla conferenza tra ortodossi e severiani a Costantinopoli nel 533. Teodoro I prese parte al concilio ecumenico del 553. Un vescovo anonimo, verso il 656, assistette al colloquio tra Teodosio, vescovo di Cesarea di Bitinia, e Massimo il Confessore: e dagli Acta di San Massimo sembra abbia usato le maniere forti nei confronti del santo.[3]

Giorgio prese parte al concilio ecumenico del 680-681 e al concilio in Trullo del 691-692;[4] Teodoro II era tra i convocati del secondo concilio di Nicea (787); Michele intervenne al concilio dell'869, mentre Pietro era a quello dell'879. Eutimio è menzionato nella vita di Maria, defunta cristiana di Bizia, a cui si attribuirono miracoli alla sua morte. Infine un Niceta assistette al sinodi costantinopolitani del 1028 e del 1030.

Nel XIV secolo fu elevata al rango di sede metropolitana. Neofito (1347-1368) è il primo metropolita documentato dalle fonti coeve.[5] Nel 1682 la metropolia fu unita a quella di Medea e, tranne un breve periodo all'inizio del XVIII secolo, l'unione rimase in vigore fino alla soppressione della metropolia. In seguito agli accordi del trattato di Losanna del 1923, che impose obbligatoriamente lo scambio delle popolazioni tra Grecia e Turchia, nel territorio della sede non esistono più fedeli greco-ortiodossi.[6]

Il titolo di metropolita di Bizia e Medea è ancora assegnato, ma è un semplice titolo vescovile non residenziale.

Cronotassi

Vescovi, arcivescovi e metropoliti residenti

Metropoliti titolari

  • Cristoforo Knitis † (4 febbraio 1928 - 7 agosto 1958 deceduto)[24]
  • Atenagora Anastasiadis, dal 24 gennaio 2024[25]

Note

  1. ^ Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Parigi, 1981, p. 273, nº 52.
  2. ^ Acta Conciliorum Oecumenicorum, I, 1, 7 (Collectio Seguierana. Collectio Atheniensis. Collectiones minores), Berlin-Boston, 1962, p. 138, nº 13.
  3. ^ Patrologia Greca, t. XC, col. 160.
  4. ^ Vitalien Laurent, Le corpus des sceaux de l'empire Byzantin, vol. V/3, Paris, 1972, p. 151.
  5. ^ a b (DE) PLP nº 20153.
  6. ^ (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., pp. 65-66.
  7. ^ a b c d Le Quien, Oriens christianus..., Tomo I, coll. 1145-1147.
  8. ^ (DE) Anonymus, PMBZ nº 10697.
  9. ^ (DE) Georgios, PMBZ nº 1972.
  10. ^ (DE) Georgios, PMBZ nº 2066.
  11. ^ (DE) Theodoros, PMBZ nº 7585.
  12. ^ (DE) Anonymus, PMBZ nº 11683.
  13. ^ (DE) Michael, PMBZ nº 25103.
  14. ^ (DE) Petros, PMBZ nº 26438.
  15. ^ (DE) Euthymios, PMBZ nº 21924.
  16. ^ a b c d e f g h i (FR) Asdracha, La Thrace orientale et la mer Noire..., nnº 222-231.
  17. ^ (DE) PLP nº 8475.
  18. ^ (DE) PLP nº 20428.
  19. ^ Era metropolita di Prusa.
  20. ^ (DE) PLP nº 20492.
  21. ^ (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 65.
  22. ^ a b c d e (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 178.
  23. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s (EL) Γερμανός, Ἐπισκοπικοὶ κατάλογοι..., pp. 53-57.
  24. ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) Kiminas, The ecumenical patriarchate..., p. 66.
  25. ^ (EL) Ο Σεβασμιώτατος Μητροπολίτης Βιζύης κύριος Αθηναγόρας. (γεν. 1941), users.sch.gr

Bibliografia

Voci correlate

Collegamenti esterni