Messina (pirofregata corazzata)
La Messina è stata una pirofregata corazzata della Regia Marina. Caratteristiche e costruzioneImpostata nell'Arsenale di Castellammare di Stabia nel 1861 (si trattò della prima nave corazzata costruita nel cantiere stabiese[1]), la nave era stata inizialmente progettata dal Generale Ispettore del Genio Navale ingegner Felice Mattei come pirofregata ad elica con scafo in legno[2]. Nel corso della costruzione si decise però di dotarla di corazzatura, mediante l'applicazione di piastre corazzate dello spessore di 22 cm sullo scafo in legno[2][3]. La nave risentì comunque dei problemi derivati dalla conversione dal progetto originario[3]. Storia operativaLa vita operativa della Messina non fu particolarmente lunga (tredici anni), né ricca di eventi significativi. Varata nel 1864, la nave poté essere completata solo nel 1867[2], troppo tardi per partecipare alle operazioni della terza guerra d'indipendenza. Nel 1870 l'armamento della pirofregata venne ridotto ad un minor numero di cannoni, ma molto più potenti: due giganteschi pezzi da 350 mm, quattro da 200 mm ed otto da 164 mm[2]. Il 14 gennaio 1871 la Messina finì accidentalmente arenata su una spiaggia del Lazio: per poter essere disincagliata, la grande nave dovette essere trainata dalla ben più piccola pirocorvetta Francesco Caracciolo[2]. Radiata nel 1880, la corazzata venne avviata alla demolizione[2]. Note
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