Mercedes-Benz W136
La sigla W136 identifica una vasta famiglia di autovetture di fascia media prodotta dal 1936 al 1955 dalla Casa tedesca Mercedes-Benz. Storia e profiloDi una possibile erede della 170 W15 si cominciò a parlare da alcuni anni, quando la 170 era ancora nel pieno della sua produzione. Per non deludere le aspettative di quella fascia di utenza, sicuramente meno facoltosa dei clienti degli altri modelli della Casa, si scelse di rimanere intorno alla stessa fascia di cilindrata e anzi di ridurre se possibile il prezzo di listino. Le soluzioni tecniche proposte dovevano essere le stesse che hanno fatto la fortuna della 170 W15. Insomma, la nuova vettura destinata a prendere il posto della 170 doveva dare il massimo ad un prezzo inferiore a quello della 170 stessa. La nuova vettura doveva proporre anche una carrozzeria più moderna ed elegante, in linea con la tendenza allo streamlining dell'epoca. La pre-serie W33Della nuova vettura che avrebbe dovuto sostituire la 170 venne realizzata una prima pre-serie già nel 1935. Tale modello era equipaggiato da un motore leggermente più piccolo, un 1.6 da 38 CV in grado di spingere la vettura a 105 km/h di velocità massima. Tale modello era conosciuto come 170 W33 oppure come 160V, dove la V stava per vorn, che in tedesco significa davanti, ad indicare la posizione anteriore del motore. Tale modello venne prodotto fino al 1936 in 2991 esemplari, in attesa del lancio del modello definitivo, un numero notevole per una pre-serie. La 170V: periodo pre-bellicoLa nuova vettura che ufficialmente avrebbe sostituito la 170 W15 venne presentata al Salone dell'Automobile di Berlino del 1936. Divenne subito chiaro che avrebbe avuto un gran successo di vendite, anche se mai ci si sarebbe aspettati che sarebbe stato proprio quello il modello che avrebbe permesso alla Mercedes-Benz di risollevarsi dopo il disastro bellico. La 170V fu infatti l'unica Mercedes-Benz ad essere stata riproposta anche dopo la fine della Seconda guerra mondiale. La 170V nasceva su un telaio ad X con longheroni a sezione ovale. Su questo telaio trovavano posto le sospensioni a ruote indipendenti con avantreno a due balestre trasversali, retrotreno a semiassi oscillanti e molle elicoidali ed ammortizzatori idraulici su entrambi gli assi. L'impianto frenante era di tipo idraulico, con quattro tamburi. Il dopoguerra: la gamma si diversificaTerminata la Seconda Guerra Mondiale, degli stabilimenti Daimler-Benz non rimangono che macerie su macerie. Inoltre, come se non bastasse, la rete di produzione si trova ad essere smembrata dalle conseguenze politiche: le città di Untertürkheim, Mannheim e Sindelfingen sono sotto il controllo dell'autorità statunitense, Gaggenau è sotto il controllo della Francia e Marienfelde è occupata dai sovietici. La 170VLe prime 170V del dopoguerra ricalcavano alla perfezione quelle prodotte prima del conflitto, anzi, sotto il profilo delle finiture e della qualità dei materiali era anche leggermente inferiore, vista la scarsità di materie prime che si aveva all'indomani del conflitto. La 170S (W191)Nel 1949 vengono introdotte due grandi novità: una di queste era la 170S, declinazione lussuosa della famiglia W136. Tale modello presenta alcune novità: il telaio è stato aggiornato ed annovera tra l'altro un nuovo avantreno a triangoli e molle elicoidali, nonché un impianto frenante con tamburi maggiorati e le carreggiate allargate, specialmente quella posteriore. Inoltre, il telaio stesso era più lungo, ma il passo era invariato: la maggior lunghezza del telaio andava ad interessare lo sbalzo posteriore, più lungo, in modo da ospitare un bagaglio più ampio. Meccanicamente viene montato un nuovo motore da 1.8 litri, sempre della famiglia M136 e nato da una rivisitazione del precedente 1.7. Tale motore erogava una potenza massima di 52 CV e sarebbe stato proposto l'anno seguente anche sulle 170Va, ma in forma depotenziata. Anche le prestazioni subiscono miglioramenti: la 170S raggiunge una velocità massima di 122 km/h. La 170S è stata proposta anche come cabriolet a 4 posti o a 2 posti più 2. La 170DLa 170D (W136 I), altra grossa novità del 1949, è stata la prima vettura a gasolio del dopoguerra e terza nella storia, dopo la 260D e la Hanomag Rekord. Il nuovo motore, siglato OM636, si basa sul 1.7 a benzina, ma è stato rivisto ed adattato alla nuova alimentazione da Heinz Hoffmann. Anche questo motore eroga 38CV, ma le prestazioni sono inferiori, con 100 km/h di punta massima. Ciononostante la 170D ottiene un gran successo, dovuto alle indubbie doti di economia di esercizio date dai minori consumi. Versioni con alimentazione a gasIn pieno periodo bellico, data la scarsità di carburanti convenzionali, vennero realizzate delle 170V dotate di alimentazione a gas. Tale gas veniva prodotto tramite un apparato gasogeno sistemato sulla coda della vettura, che portava il gas verso una bombola sistemata anteriormente, davanti al muso della vettura, la quale distribuiva il gas all'interno del motore (vedi foto[collegamento interrotto]). Due furono le versioni realizzate:
Versioni commercialiCome già accennato, dalla 170V vennero derivate alcune versioni destinate ad usi di tipo commerciale, come ad esempio le camionette ed i pick-up, ma vi furono anche della 170V allestite come autoambulanze. Tali versioni, introdotte a partire dal 1937, sarebbero divenute molto importanti nel periodo bellico per il trasporto di merci e dei feriti, ma ancor più importanti sarebbero state nel dopoguerra per aiutare nelle operazioni di ricostruzione di un Paese devastato. Versioni per uso militareDalla 170V vennero derivate anche varie versioni destinate ad un uso militare. Tali versioni, chiamate in tedesco "Kübelwagen", vennero utilizzate dalla Wehrmacht tedesca attiva in quegli anni. La produzione di questi veicoli cominciò ufficialmente addirittura un anno prima della commercializzazione ufficiale della 170V. Alcuni di questi modelli, in realtà, non condividevano molto con la 170V, mentre altri le erano più affini. 160VL e 170 VL (W139)I modelli meno simili erano denominati 160VL e 170VL, sono stati realizzati a partire da un nuovo progetto, denominato W139, ed avevano la caratteristica peculiare di possedere tutte e quattro le ruote sterzanti. Tramite un comando era possibile infatti rendere sterzante il retrotreno, oppure si poteva disattivare questa caratteristica e tornare alla normale configurazione a due ruote sterzanti sull'avantreno. Tra le altre differenze ricordiamo il cambio a 5 marce anziché quattro e le prestazioni sensibilmente inferiori (80 km/h di allungo per entrambi i modelli). Le due denominazioni, comunque, tradivano la presenza di motori già utilizzati dalla Casa tedesca. Il 1.6 veniva impiegato nella 160V di pre-serie, mentre la 170VL utilizzava il normale 1.7 M136 montato anche sulle normali 170V. 170VG (W133 III)Solitamente la lettera G nella produzione Mercedes-Benz indica che ci si trova di fronte ad una vettura dalle caratteristiche fuoristradistiche. In effetti, la lettera G sta per Geländewagen, che in tedesco significa appunto "fuoristrada". La 170VG (vedi foto) è stata introdotta nel 1935, prima ancora del lancio della 170V stradale, ma di fatto condivideva parecchio con quest'ultima, a partire dal telaio, per finire con il classico motore M136 da 1.7 litri. Tra le differenze vanno ricordati il cambio a 5 marce, ma soprattutto la trazione integrale inseribile. L'allestimento esterno era visibilmente per uso militare e le prestazioni erano differenti a seconda del tipo di trazione prescelto. Sulle sole ruote motrici posteriori, si raggiungevano i 90 km/h, mentre in modalità 4x4 non si superavano i 55 km/h. La 170VG fu prodotta solo nel 1935 in 62 esemplari totali. 170VK (W136 K)Questo modello militare derivato dalla 170V di base è stato quello prodotto più a lungo (dal 1938 al 1942) e in numero di gran lunga superiore (19.075 esemplari). Simile alla 170VG, se ne distingueva in primis per l'assenza della trazione integrale ed inoltre per la presenza di un normale cambio a 4 marce, che però non era quello della normale produzione stradale, che era prodotto dalla Casa, bensì un 4 marce ZF. Fuoristrada per uso sportivo (Geländesportwagen)Questa versione era forse una delle più particolari, ma il nome "fuoristrada" non deve trarre in inganno: si trattava infatti di una vettura con carrozzeria roadster, ma costruita in modo da poter affrontare anche dei percorsi di tipo off-road. Tra l'altro venne apprezzata proprio per le sue doti fuoristradistiche, ma esternamente appariva una normale roadster a due posti secchi. Tali vetture vennero impiegate anche per alcune competizioni su sterrato, antesignane degli odierni rally. Sono esistiti tre modelli di questo tipo, entrambe equipaggiate con due motori differenti dal canonico 1.7 M136:
Riepilogo caratteristiche
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
|