Masaki KobayashiKobayashi Masaki[1] (小林 正樹?; Otaru, 14 febbraio 1916 – Tokyo, 4 ottobre 1996) è stato un regista e sceneggiatore giapponese. Contraddistinto dagli altri cineasti dell'epoca da uno stile estremamente ricercato, da un'epicità dell'immagine e un'eleganza registica uniche, è oggi considerato da alcuni, malgrado la scarsa notorietà in occidente rispetto a quella di altri registi orientali, uno dei più grandi registi giapponesi di tutti i tempi, insieme ad Akira Kurosawa, Yasujiro Ozu e Kenji Mizoguchi. Nel corso della carriera ha saputo spaziare dal cinema di samurai, con Harakiri e L'ultimo samurai, a quello dell'orrore, con Kwaidan, fino al cinema sociale, con La condizione umana. BiografiaNato ad Otaru, nell'Hokkaidō, da una famiglia originaria della regione del Chūgoku (l'attrice Kinuyo Tanaka era una sua cugina di secondo grado)[2], Kobayashi comincia a muovere i primi passi nel mondo del cinema facendo da assistente al regista Keisuke Kinoshita, per poi esordire alla regia nel 1952 con il film Musuko no seishun. Nell'arco di più di trent'anni di carriera, ha confezionato opere di grande spessore come Harakiri, Kwaidan, L'ultimo samurai e l'imponente trilogia de La condizione umana. È stato membro della giuria al Festival di Berlino nel 1969. Nel 1970, insieme a Kon Ichikawa, Akira Kurosawa e Keisuke Kinoshita, fonda la casa di produzione indipendente Yonki-no-Kai. L'unico film prodotto dalla società, Dodes'ka-den di Kurosawa, è un insuccesso commerciale che pone fine alle attività della compagnia. È famoso per aver scoperto nel 1953 l'allora sconosciuto Tatsuya Nakadai; Nakadai a quel tempo lavorava come commesso in un negozio di Tokyo quando Kobayashi lo conobbe e lo fece esordire con il film Kabe atsuki heya. Insieme hanno poi girato altri dieci film. FilmografiaRegista
Sceneggiatore
Produttore
Premi e candidature
Kinema Junpo Awards
British Film Institute Awards
Blue Ribbon Awards
Awards of the Japanese Academy
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
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