Il toponimo è attestato dal 1280 e deriva o dal latinomurtella ("mirtillo"), o dal nome di persona "Martel" o dal termine preromano marra ("mucchio di pietre").[6]
Storia
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Simboli
«Stemma d’azzurro al triangolo d'argento confinante, con la punta inchiavata su ambo i lati, all'aquila bicipite di nero, nimbata d’oro.»
Lo stemma del Comune di Martello mostra un'aquila nera bicipite, con aureola d'oro, posta su un bianco monte e sfondo blu. I due colori stanno a significare che il territorio comunale raggiunge un'elevata altitudine, fino ai ghiacciai. Secondo la leggenda, il diritto di fregiarsi dell'aquila imperiale nell'insegna cittadina fu riconosciuto per il coraggio mostrato dagli abitanti in occasione della battaglia di Schanzen presso Coldrano. Lo stemma è stato adottato nel 1969.[7]
La popolazione del comune è quasi interamente di madrelingua tedesca (oltre il 99% degli abitanti). Secondo il censimento del 2011 il 100% della popolazione martellese era germanofona: ciò lo rendeva l'unico comune d'Italia a non essere abitato da alcun cittadino di madrelingua italiana. Fino al 2024 era anche il comune con la più alta percentuale di popolazione di madrelingua tedesca della provincia, primato spettante ora al comune di Moso in Passiria (99,52%).
La val Martello è la valle più alta d'Europa interessata dalla coltivazione delle fragole, nell'area ricompresa tra i 900 e i 1 800 m s.l.m. d'altitudine. Rilevante è altresì la coltivazione dei lamponi[11].
Martello è anche un comprensorio sciistico dedicato allo sci di fondo, essendo quindi meta di un grande flusso di turismo invernale. Nel 2007 Martello ha ospitato i campionati del mondo juniores di biathlon[12].
^Martell - Tal der Erdbeere. In: Der Vinschger, 30. Juni 2004, abgerufen am 2. März 2009
^Biathlon Zentrum Martell. Abgerufen am 2. März 2009
Bibliografia
(DE) Josef Tarneller, Die Hofnamen im Burggrafenamt und in den angrenzenden Gemeinden (Meraner Gegend, Schnals, Passeier, Tschögglberg, Sarntal, Gericht Neuhaus, Gericht Maienburg, Deutschgegend auf dem Nons, Ulten und Martell), Hölder, Vienna 1909, rist. Unterberger, Merano 2005. (sulla storia dei singoli masi di Martello)