Personalità tra le più attive della cultura francese del XX secolo, aderente al razionalismo, che nel corso della lunga carriera lo ha portato a varie esperienze, innovazioni di grande importanza, ricerche e sperimentazioni dei processi di prefabbricazione,[1] assieme al collega Eugène Beaudoin,[2] progettando intorno al 1930 alcune delle opere più rigorose dell'architettura funzionalista francese.[3]
Già dal 1915 Lods si mise in evidenza per la progettazione di quartieri per uffici pubblici, grazie a pregevoli studi urbanistici e sociali.[2]
Negli anni trenta Lods si distinse per la 'Cité du Champ des Oiseaux' a Bagneux (1931-1932) e la 'Cité de La Muette' a Drancy (1932-1935),[1][3]edifici ripetibili modularmente, formati da case a quattro piani e da cinque torri a sedici, in telai in ferro e pannelli prefabbricati.[2]
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Lods, non condivise la iniziative del governo, criticando la mancata opportunità della ricostruzione per sviluppare una vera e propria politica di sviluppo regionale, ispirata a Le Corbusier.[1]
Negli anni successivi, importante risultò la progettazione, assieme a J. Honegger e Beufé, del complesso di 'Marly-Les-Grandes-Terres' alla periferia di Parigi (1958-1960), basato su spazi verdi attrezzati circondati da case, attorno ad un unico centro adibito al tempo libero;[2] l'integrazione dei servizi e gli spazi verdi, lo fanno considerare un quartiere modello.[3]
Tra le altre sue opere, si possono menzionare, in collaborazione con altri, il palazzo per le Esposizioni (1933), la scuola di Suresnes (1935),[1] il quartiere della Grande Mare a Rouen (1960), il piano di Paris Parallèle (1960), la facoltà di scienze di Mulhouse (1962-1963) e il complesso dello ZUP (Zones à urbaniser par priorité, 1964-1965).[2][3]
Tra le sue frasi più significative si può menzionare:
«La costruzione di domani sarà nella fabbrica.[1]»
(Marcel Lods)
Opere principali
1931-1935 Cité du Champ des Oiseaux a Bagneux (Hauts-de-Seine) : 848 appartamenti distribuiti in piccoli edifici. Primo set di alloggi prefabbricati francesi;
1931-1934 Cité de la Muette à Drancy (Senna-Saint-Denis) in collaborazione con Eugène Beaudouin, Vladimir Bodiansky (ingegnere) e Jean Prouvé: considerato il primo grande complesso della Francia. Composto da 10 barre di 4 piani, 5 torri di 16 piani (distrutte) e un edificio di 4 piani a forma di U, che ha ospitato il campo di internamento;
1934-1935 Scuola de plein air de Suresnes in collaborazione con Eugène Beaudouin;
1936-1939 Casa du Peuple de Clichy in collaborazione con Eugène Beaudouin, Jean Prouvé e Vladimir Bodiansky: primo esempio di facciate continue pannelli prefabbricati;
1937 Club-house dit club Roland Garros de l'aérodrome di Buc in Yvelines, smantellata nel 1940 dai tedeschi;
1950-1953 villaggio del Quartier Generale Supremo delle Forze Alleate in Europa in Fontainebleau: 300 abitazioni, secondo il processo di prefabbricazione Camus per Personale della sede della NATO;
1958-1966 Architetto capo de la ZUP a Fontenay-sous-Bois (Valle della Marna): in collaborazione con Paul Depondt e H. Beauclair, 8 strutture di 18 piani con piastrelle e il centro commerciale (928 unità);
1959-1962 Cité Salengro ou Gaston Roulaud a Drancy (803 unità): 2 edifici di 8 piani, uno su 10 piani, uno di 12 piani e 1 torre costruita in collaborazione André Malizard per OPHLM Drancy. Il set comprende anche un centro giovanile, un vivaio e negozi;
1959-1969 Complesso di Beauval, a Meaux (8300 unità): al posto di un progetto "città radiosa", abortito da Le Corbusier;
1974 Casa «La Mare» a Sérigny (Orne): villa privata di Marcel Lods, concentrato di tecniche di produzione utilizzate dall'architetto.
Note
^abcdef(FR) Lods Marcel, su universalis.fr. URL consultato l'8 dicembre 2018.
^abcdefle muse, VII, Novara, De Agostini, 1966, p. 16.
^abcdeMarcel Lods, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato l'8 dicembre 2018.
Bibliografia
Jean-Louis Cohen, Marcel Lods : la Carta d’Atene e Magonza, in Casabella, n. 567, Milano, 1990, pp. 50-51.
(FR) Hartmut Frank, Les Projets d'aménagement de Marcel Lods et Paul Schmitthenner pour Mayence (RFA), in Les Trois Reconstructions : 1919-1940-1945, n. 4, Parigi, Institut français d'architecture, 1983, pp. 21-26.
(FR) Iwan Strauwen e Pieter Uyttenhove, Hardy, Beaudouin, Lods et Mopin : les aléas d'un modèle constructif, L'Architecture d'Aujourd'hui, 2003.
Nicole Toutcheff, Marcel Lods : fotografie d’architetto, in Domus, n. 735, Milano, 1992, pp. 8-9.
(FR) Nicole Toutcheff, Dictionnaire de l'architecture du xxe siècle, Parigi, Hazan/Institut français d'architecture, 1996.
(FR) Nicole Toutcheff e Pieter Uyttenhove, Marcel Lods 1891-1978 : photographies d'architecte, Parigi, Centre Georges-Pompidou, 1991.
(FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods (1891-1978). Action, architecture, histoire, Collection Art et Architecture, Parigi, Éditions Verdier, 2009.
(FR) Pieter Uyttenhove, Beaudouin et Lods. Carnets d'architectes, Parigi, Éditions du Patrimoine, 2012.
(FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods (1891-1978), une architecture de l'action, EHESS, 1999.
(FR) Pieter Uyttenhove, Une architecture de l'action. Au-delà de l'œuvre de Marcel Lods (1891-1978), Versailles, eaV (Enseignement Architecture Ville), 2000.
(EN) David Whitham, Planning History, 1994.
(FR) Rémi Baudouï, La Cité de la Muette à Drancy : 1933-1945, in Banlieue rouge 1920-1960 : Années Thorez, années Gabin : archétype du populaire, banc d'essai des modernités, n. 18, Parigi, Autrement, 1992, p. 293.
(FR) Pieter Uyttenhove, Marcel Lods, in numéro spécial de L'Homme & l'Architecture, 1993, p. 34.
(EN) Pieter Uyttenhove, The Failure of Modernism: Illusions and Desillusions of Marcel Lods, in Tra guerra en pace. Società, cultura e architettura nel secondo dopoguerra, Milano, FrancoAngeli, 1998, pp. 231-241.