Ad una prima fase stilistica dalle tendenze informali e da una cupa monocromia, segue un momentaneo accostamento alla Transavanguardia, ed infine un periodo caratterizzato da una maggiore ricerca luministica. Di Mafonso si ricordano soprattutto alcuni cicli pittorici, quali Prime nevi sul dopo 2000 (1983), Make-Make[1] (1988-90), Nevicate acide (1993-97), una ripresa del ciclo del 1983, e Vanno tutti verso il nulla (1998-2000). In questi ultimi due in particolare l'ironia dell'artista lascia spazio ad una vena più polemica verso i disastri ambientali degli ultimi decenni[2].
Altro filone è quello evocativo del modello estetico classico della pittura vascolare della Magna Graecia[3].
Espone per la prima volta (1976) con una personale dal titolo Comportamento del segno presso la galleria romana Agenzia d’Arte Moderna di Paolo Sprovieri. Nel 1982 espone il ciclo di opere dal titolo Le grandi strade piene[6] presso il museo municipale di Saint-Paul de Vence (Nizza)[7].
A Milano (1983-1984) presso la galleria Studio Ennesse di Nino Soldano la personale dal titolo Racconti solari[8].
A Basilea, Art Basel 13 84 esposizione personale (galleria Soligo). e Sapere Sapore (L’Arte Italiana dal 45 ad oggi)[9] Castello di Baia, Bacoli.
In Roma (1985) Mosaico Mosaico, 5 mosaici 5 artisti (Mario Schifano, Tano Festa, Cesare Berlingeri, Parres, Mafonso) presso la galleria Studio Soligo[10].
Ancora nel 1986 partecipa a Un panorama di tendenze[13]Castel Sant'AngeloRoma a cura di Luciano Luisi - edizione Newton Compton e Orsa Maggiore Mostra nazionale d'arte contemporanea a Termoli, galleria civica d'arte contemporanea, 1986[14].
All'inizio degli anni 90, espone il ciclo di opere MAKE MAKE presso la galleria Lamagneire in Parigi e alla Foire Internationale d'Art Contemporain (FIAC), (Grand PalaisParigi) e realizza il libro d'artista (Mafonso__Livre d'artiste avec texte de Gerard Barriere__Make-Make Mais quel Secret?)[1] editore: Sine Invest (1990).
Nello stesso anno è invitato ad esporre insieme ad Angel Orensanz durante il programma del Seminario tenutosi al Belvedere di San Leucio, Scavare il futuro: nuovi spazi antichi / a cura di Elmar Zorn e della Città di Caserta, Assessorato alla cultura 13 gennaio 2001[18].
Nel 2005 ha partecipato alle collettive Pittori figurativi italiani della seconda metà del xx secolo, presso il Lazzaretto di Ancona e curata da Armando Ginesi[23][24], e 13x17: 1000 artisti per un'indagine eccentrica sull'arte in Italia, curata a Venezia da Philippe Daverio[25].
Nel 2011 partecipa alla mostra Lo Stato dell'Arte Regioni D'Italia-Campania[27] a cura di Vittorio Sgarbi[28] edizione Skira (Pontecagnano, Salerno).
Nel 2013 realizza la mostra personale MAFONSO. di_segni - works 2013 presso dirartecontemporanea 2.0 gallery (mostra modalità virtuale)[29][30].
Nello stesso anno è stato il vincitore del concorso internazionale Underground (sezione libera)[31].
Nel 2014 espone presso il Castello Medievale di Sperlinga nell'ambito della mostra A sud del pensiero: ri-tratti mediterranei. Omaggio a Carla Accardi[32].
Nel 2016 è tra gli artisti per l'esposizione Friends presso box dirartecontemporanea 2.0 (Luigi Auriemma, Antonio Biasiucci, Arturo Casanova, Piero Chiariello, Francesco Cocco, Bruno Fermariello, Mariano Filippetta, Regina José Galindo, Claudia Jares, Nino Longobardi, Mafonso, Evelia Mormolejo Maria, Paul Ondit, Gloria Pastore)[33] e Maremitovita[34] quale evento ufficiale dello Yacht Med Festival[35][36] (esposizione degli artisti Mafonso e Mariano Filippetta presso la Pinacoteca Comunale di Gaeta)[37].
^ Francesco Gallo, Tempi anni deserti, Gibellina, Fondazione Orestiadi, 2004. URL consultato il 14 dicembre 2015 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
^Armando Ginesi, Pittori figurativi italiani della seconda metà del XX secolo, Ancona, 2005, p. 71.
Maurizio Fagiolo dell'Arco (a cura di) Mafonso Segnali Di Confine in Cosa Mentale pag. 26-27-28-29 editore AAM Roma 1979 BIBLIOTECA D'ARTE - FONDAZIONE TORINO MUSEI (TO0)[1]
Emilio Villa, Pour Mafonso et sa dèesse in Le grandi strade piene Sandra Orienti (a cura di), Svizzera: Meinrad Camenzind, 1982, SBN RMR0034415 Biblioteca Giulio Carlo Argan del Dipartimento di storia dell'arte e dello Spettacolo - Sezione Arte. Sapienza Università di Roma [2]
Vincenzo Perna, Mafonso La Favola-Post Non È Un Capriccio in Prime nevi sul dopo 2000 Enrico Crispolti (a cura di) Roma: Edizioni Soligo 1983, Biblioteca della Biennale ASAC, Galleria Internazionale Arte moderna Ca'Pesaro [3]
Francesco Gallo (a cura di) Orsa maggiore: catalogo della XXXI Mostra nazionale darte contemporanea a Termoli, Galleria civica darte contemporanea, edizioni Mazzotta 1986. ISBN 882020696XISBN 9788820206963
Laura Cherubini, Mafonso Magica metamorfosi in Racconti Simbad Lune Francesco Gallo Mazzeo (a cura di) pag.26-27-28 edizione Electa Milano 1989 ISBN 8843527762, Biblioteca del Castello di Rivoli Museo d'arte contemporanea - Rivoli - TO [4]