Macanida
Macanida (in greco antico: Μαχανίδας?, Machanìdas; III secolo a.C. – 207 a.C.) è stato un tiranno di Sparta. BiografiaNon sono note le modalità con le quali Macanida, probabilmente un mercenario tarantino, ottenne il potere a Sparta come tutore di Pelope, figlio minorenne del defunto re Licurgo. Per aver sovvertito la millenaria diarchia spartana esercitando il potere assoluto, estromettendo dal potere gli efori e il re euripontide (il re agiade Agesipoli III si trovava invece in esilio), Tito Livio lo definisce tiranno.[1] Macanida si alleò con la lega etolica contro la lega achea, alla quale strappò Tegea nel 209 a.C.[2] Dopo l'intervento del re macedone Filippo V al fianco degli Achei, Macanida tornò a Sparta, da dove scatenò un'offensiva contro la stessa lega achea, guidata a quel tempo da Filopemene.[2] Lo scontro tra i due eserciti avvenne nel 207 a.C. nei pressi di Mantinea: all'inizio Macanida ebbe il sopravvento sull'ala sinistra delle truppe achee, costituita da mercenari, ma successivamente Filopemene, riorganizzato rapidamente l'esercito, riuscì a sopraffare definitivamente gli Spartani, uccidendo personalmente in uno scontro a cavallo lo stesso Macanida.[3] Note
Bibliografia
Voci correlate
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