Luigi Barbesino
Luigi Barbesino (Casale Monferrato, 1º maggio 1894 – Canale di Sicilia, 20 aprile 1941[1]) è stato un calciatore, allenatore di calcio e aviatore italiano. CarrieraGiocatoreClubIniziò a giocare nel Collegio Civico di Ivrea dove compiva i suoi studi. A sedici anni tornò a Casale. Militò tra le file del Casale dal 1911 al 1920, vincendo uno scudetto nel 1914. Nella stagione di guerra 1917-18 giocò con i lilla del Legnano.[2] NazionaleTra i 18 convocati di Vittorio Pozzo per le Olimpiadi 1912 di Stoccolma, debuttò in maglia azzurra nel corso della manifestazione, nella partita contro i padroni di casa della Svezia, a 18 anni e 2 mesi: è il secondo più giovane debuttante nella storia della Nazionale italiana, dopo Renzo De Vecchi.[3][4] Fu, inoltre, il primo calciatore del Casale a giocare nella rappresentativa italiana.[5] Segnò la prima rete il 17 maggio 1914 nell'amichevole contro la Svizzera, in quella che fu anche la sua ultima presenza in Nazionale. In maglia azzurra collezionò complessivamente 5 presenze e un gol. AllenatoreOttenne una promozione in Serie A con il Legnano nel 1929-1930[6]. Assunse poi la guida tecnica della Roma dal 1933 al 1937, sfiorando lo scudetto nel campionato 1935-1936; la presenza di alcuni giocatori argentini gli impose di adottare un gioco che potesse comprenderli, e al raggiungimento di questo i seguenti giocatori se ne andarono, costringendolo a riorganizzare il suo gioco.[7] Nel 1938-1939 fu ingaggiato dal Venezia[8], e venne poi sostituito prima del termine del torneo da Giuseppe Girani[9]; al termine del torneo la squadra lagunare fu promossa in A. StatisticheCronologia presenze e reti in Nazionale
PalmarèsClubCompetizioni nazionali
Attività politica e morte in guerraAgli inizi dell'ottobre 1922, Barbesino partecipa alla Marcia su Bolzano che si conclude con l'assalto squadrista al Municipio di Bolzano e l'estromissione del sindaco eletto e prelude alla Marcia su Roma[10]. Dopo l'esperienza nel club capitolino abbandonò, alla fine degli anni Trenta, il mondo del calcio e si arruolò nella Regia Aeronautica come ufficiale. Conseguì il brevetto di osservatore d'aeroplano e allo scoppio della seconda guerra mondiale viene assegnato alla 194ª Squadriglia del 30º Stormo da ricognizione e bombardamento. Il reparto operava dalla Sicilia con gli aerei trimotori Savoia-Marchetti S.M.79 ed eseguì numerose operazioni di guerra partendo dalla propria base posta sull'aeroporto di Sciacca. Per tutto il 1940 e 1941, i velivoli del 30º Stormo alternarono missioni di ricognizione sulla Tunisia e Malta, azioni di bombardamento nel teatro del Mediterraneo centrale e missioni di scorta ai convogli navali italiani. Numerose furono le perdite causate dagli aerei da caccia britannici. Il 20 aprile 1941, con il grado di maggiore, prese parte a una missione di ricognizione composta da due velivoli decollati da Sciacca. Il velivolo sul quale era imbarcato era a capo della formazione e ai comandi dell'aereo erano il capitano pilota Domenico Valsania e il sergente pilota Antonio Sirignano[11]. La rotta da seguire consisteva nel percorso Sciacca – Kuriate – Kerkenna e ritorno a Sciacca. Dopo un'ora di volo in pessime condizioni meteorologiche, l'aereo del gregario tornò alla base anzitempo, mentre dell'altro aereo non si seppe più nulla. L'intero equipaggio di 6 elementi venne dato per disperso.[12][13] Secondo il Registro dello Stato Civile del Comune di Casale Monferrato, "Barbesino Luigi è morto in Mediterraneo Centrale il 20 aprile 1941 ...", annotazione trascritta il 31 ottobre 1962. Onorificenze«Partecipava in qualità di osservatore a vari ed importanti voli di guerra, dimostrando elevati doti di coraggio e contribuendo con la sua opera al buon esito delle missioni. Cielo del Mediterraneo Centrale, giugno-settembre 1940.»
Note
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