Figlio primogenito del duca Alessandro di Rohan-Chabot (1761 – 1818) e di Anna Luisa Elisabetta di Montmorency (1771 – 1828), era conte di Chabot, principe di Léon e del 1º Impero dal 1807, 8º duca di Rohan dal 1817 e pari di Francia, conte di Porhoët. Rimasto vedovo, si fece prete cattolico, divenendo arcivescovo di Auch, poi di Besançon ed infine cardinale; era inoltre membro del potentissimo casato francese di Rohan.
1807: muore il nonno Luigi-Antonio, duca di Rohan-Chabot (1733 – 1807) e suo padre diventa duca di Rohan e lui principe di Léon.
1808: sposa il 2 maggio Maria Georgina Armandina di Sérent (1789 – 1815), la diciassettenne figlia del conte Armando di Sérent.
1809: è nominato ciambellano dell'imperatore Napoleone Bonaparte, carica che manterrà fino all'esilio di quest'ultimo, nel 1814.
1815: il 10 gennaio la sua giovane sposa muore tragicamente[1]
1816: morte del padre. Luigi Francesco Augusto diventa l'8º duca di Rohan. Decide quindi di entrare in un ordine monastico
1819: studia presso il seminario di Saint Sulpice in Parigi per tre anni, periodo durante il quale conosce lo scrittore Victor Hugo[2] e fa amicizia con Jean-Baptiste Henri Lacordaire. Egli invita anche presso il suo castello il poeta, scrittore, storico ed uomo politico Alphonse de Lamartine, che lo descrisse in una delle sue Méditations poétiques: La Semaine sainte à la Roche-Guyon (La settimana santa a la Roche-Guyon). Riceve inoltre sovente un giovane prete di cui diverrà il mentore: il futuro insegnante, prelato ed uomo politico Félix Dupanloup.
1829: il 6 giugno viene trasferito all'arcivescovado di Besançon, confermato arcivescovo della relativa diocesi il 15 dicembre, consacrato il 18 gennaio e vi si insedia il 5 febbraio. Vende le parti ereditarie del suo castello di La Roche-Guyon a suo cugino, il duca Francesco III de La Rochefoucauld[3]
15. Louise Françoise Pauline de Montmorency-Luxembourg
30. Charles-François-Christian de Montmorency-Beaumont-Luxembourg
31. Anne-Sabine Olivier de Sénozan
Note
^Mentre si stava preparando ad andare ad un ballo del duca di Orléans, Luigi Filippo I, si avvicinò troppo al camino acceso e le frange del vestito si incendiarono ustionandola gravemente. Decedette per le ustioni il mattino successivo
^Victor Hugo, invitato al Castello di famiglia del duca, se ne andò due giorni dopo spaventato dall'etichetta principesca che veniva seguita nel Castello. Luigi Francesco Augusto diede ad Hugo l'abate Jean-Marie de La Mennais come confessore (vedi: Victor Hugo raconté par un témoin de sa vie, vol. II, scritto dalla figlia Adèle Hugo nel 1863)
^I discendenti di Francesco III ne sono ancora gli attuali proprietari