Lingua sildava
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«Qui io sono, qui io resto!» La lingua sildava, o più propriamente syldava[N 1] (nome nativo: зйлдав?, traslitterato: Zyldaw; AFI: /zɪlˈdav/), è una lingua germanica occidentale fittizia creata dal fumettista belga Hergé per gli albi Lo scettro di Ottokar, Obiettivo Luna, Uomini sulla Luna e L'affare Girasole, appartenenti alle Avventure di Tintin. Parlata nella regione immaginaria della Syldavia, è stata impiegata per la prima volta nel 1939 nel racconto Lo scettro di Ottokar. È basata sul tedesco con grandi influenze della lingua olandese e del russo. Come il serbo, impiega indifferentemente l'alfabeto latino e quello cirillico. StoriaStoria esternaIl sildavo fu concepito nel 1939 dal fumettista belga Hergé per la storia Lo scettro di Ottokar, ottavo albo delle Avventure di Tintin. Per il vocabolario della lingua e per la grammatica si ispirò al marols, variante del brabantino parlata a Bruxelles che aveva imparato da giovane grazie alla nonna materna,[1] cui aggiunse molte «s» e «z», per rendere il tutto più simile a una lingua slava.[2] Vista l'inesistenza di una grammatica, l'intero corpus è stato analizzato e ricostruito dal glottoteta statunitense Mark Rosenfelder, creatore del verduriano.[3] Storia internaIl sildavo iniziò a svilupparsi a partire dal X secolo, presumibilmente da un ramo del medio alto-tedesco. Di questa lingua, infatti, ha conservato gran parte del sistema vocalico, della morfologia e della sintassi. Nei secoli ha subito, d'altra parte, l'influenza delle lingue slave (dalle quali deriva parte del vocabolario del sildavo moderno), del turco (durante la dominazione ottomana) e del francese. CaratteristicheNelle Avventure di Tintin, il sildavo, a causa dell'ortografia, sembra una lingua slava: vengono infatti adoperati, come nel serbo, sia l'alfabeto cirillico sia quello latino, con l'influsso di quello polacco. Tuttavia, il sildavo presenta una grammatica simile a quella tedesca e olandese, mentre vi sono alcuni vocaboli presi dalle lingue slave, turche e romanze. Influenze di altre lingueLingue germaniche occidentali
Lingue slave
Lingua francese
Differenze rispetto al medio alto-tedesco
FonologiaLa fonologia è basata principalmente sulla lingua olandese e sul russo. VocaliNella lingua sildava vi sono 11 vocali: a, ä, e, i, o, ö, ô, u, ü, û e y.
ConsonantiLa lingua sildava possiede 23 consonanti: b, cz, d,dj, f, g, gh, h, j, k, l, m, n, p, r, rz, s, sz, t, tz, v, w, z e zs. Esse derivano principalmente dall'olandese, sebbene rz indichi una consonante vibrante fricativa alveolare sonora, presente nella lingua ceca. Inoltre r può avere valore sonorante e perciò riveste il ruolo di vocale nelle sillabe formate solo da consonanti (per esempio, Dbrnouk).
EnfasiLe poche tracce di un'accentazione nei testi si possono trovare in parole come zrälùkz (dove l'accento grave pare indichi un accento intensivo). Per il resto può essere ricostruita grazie ai confronti con altre lingue.[5] MorfologiaIl sildavo possiede tre generi (maschile, femminile, neutro) e due numeri (singolare e plurale). ArticoloNel sildavo vi sono sia articoli determinativi sia indeterminativi: Articolo determinativoL'articolo determinativo è l'unica parte del discorso sildava a essere declinata, in base alla funzione logica della frase, in quattro casi: nominativo, genitivo, accusativo e dativo. Rispetto al protoindoeuropeo conserva solo due generi: comune (maschile e femminile) e neutro. Come già detto, rispetto agli articoli determinativi presenti nel tedesco si può notare la caduta del suffisso -r e la palatizzazione di d davanti a e e œ (che ha portato alla seguente evoluzione di pronuncia: /de → dʲe → dze/) e il mutamento di -s in -scz (/s → ʃtʃ/).[5] L'articolo determinativo viene unito come prefisso del sostantivo o aggettivo sostantivato al quale è legato se termina in vocale (es: dzoeteujh: «le porte»):
Articolo indeterminativoL'articolo indeterminativo è indeclinabile e si presenta come on (al singolare) e onegh (al plurale). NomiPlurale
AggettiviSolitamente l'aggettivo precede il nome al quale è legato (forwotzen zona: «zona proibita») e spesso viene usato come avverbio. PronomiPronomi personali
Pronomi dimostrativi
VerbiIl sildavo, come gran parte delle lingue germaniche, possiede due coniugazioni per i verbi: debole e forte. Le seconde persone singolari e plurali sono state ricostruite tramite il confronto con l'olandese e il tedesco. Coniugazione debole
Coniugazione forte
Verbi irregolari
Va segnalata la presenza dei verbi irregolari werlagh («volere») e wertzragh («rallentare»), la cui declinazione è a noi ignota.[5] PreposizioniLe preposizioni sildave sono molto simili a quelle del tedesco e sono seguite, quando indicano un movimento, dall'articolo in forma accusativa, mentre negli altri casi dal dativo:
SintassiOrdine della fraseSolitamente il verbo segue l'oggetto. Unica eccezione è il verbo essere, che segue sempre il soggetto. Inoltre, per dire «questo è», si usa spesso czesztot (da czei eszt tot). Per esprimere la negazione si usa la particella nietz. (ART)
«Ihn dzekhoujchz blaveh!» (IT)
«Resta in macchina!» (ART)
«Ek mejn mädjek löw» (IT)
«Io amo la mia ragazza» (ART)
«Könikztz eszt güdd» (IT)
«Il re è buono» (ART)
«Czesztot wzryzkar nietz on waghabontz!» (IT)
«Di certo questo non è un vagabondo!» Come nella lingua tedesca, se vi è un verbo ausiliare, quest'ultimo si posiziona subito dopo il soggetto, mentre il verbo retto dall'ausiliare si posiziona alla fine della frase: (ART)
«Ek werlagh ihn Klow blavn» (IT)
«Voglio restare a Klow» Sistema di scritturaIn Syldavia, nel corso dei secoli, sono stati adoperati l'alfabeto latino (nel Medioevo) e l'alfabeto cirillico (nell'età moderna). La variante locale si distingue nettamente dal cirillico utilizzato dalle lingue slave, vista la presenza di svariati digrammi e il cambio di suono di molte lettere:
Da notare, inoltre, l'assenza di alcune lettere: Il cambio di suono può spiegato dai fonemi del sildavo, che, essendo quelli di una lingua germanica, non possono essere rappresentati con il normale alfabeto cirillico (pensato in origine per le lingue slave); la presenza di molti digrammi, invece, può essere stata causata da una precedente adozione dell'alfabeto latino.
Lettere dal suono ignoto
ClassificazioneIl sildavo, in quanto lingua artificiale, non dovrebbe far parte di nessun gruppo linguistico; tuttavia, essendo dal punto di vista della morfologia, della sintassi e del vocabolario una lingua germanica occidentale (ramo delle lingue germaniche), la si può inserire in quel gruppo. Corpus di testiVi sono pochi testi e frasi in sildavo, per lo più scritti con l'alfabeto latino. Sildavo medievaleNei fumetti vi sono solo due esempi di sildavo medievale: il motto della Syldavia e una pagina de Le nobili gesta di Ottokar IV. «Eih bennek, eih blavek»«Eih bennek, eih blavek» (anticamente «Eih bennec, eih blavec» /ˌei̯h benˈnek ˌei̯h blaˈβek/) è il motto della Syldavia dal XIV secolo. La traduzione italiana è Lo tocchi, ti scotti, mentre quella più letterale sarebbe Qui io sono, qui io resto. La frase può esser vista come una storpiatura di «Hier ben ik, hier blijf ik», che in olandese significa proprio Qui io sono, qui io resto. Inoltre, si può notare che:
Le nobili gesta di Ottokar IVQuesto testo è presente in una pagina dell'opuscolo dato a Tintin durante il volo verso la Syldavia e ve ne sono due diverse versioni:[5] Versione del 1939La prima versione del testo, scritto in un sildavo ancora non maturo, risale al 1939, anno della prima edizione de Lo scettro di Ottokar.[5] (ART)
«Pir cegan caillouz rgmopz aouidzl birûzn: "Konigzx ü szrigt. Daon tron es fou maat!" Versione del 1947Una seconda versione del testo è stata preparata per la seconda edizione de Lo scettro di Ottokar.[5] (ART)
«"Pir Ottokar, dûs pollsz ez könikstz, dan tronn eszt pho mâ". Czeillâ czäidâ ön eltcâr alpû, "Kzommetz pakkeho lapzâda". Könikstz itd o alpû klöppz: Staszrvitchz erom szûbel ö. Dâzsbíck fällta öpp o cârrö.» (IT)
«"Padre Ottokar, tu falsamente fai il re, quindi il trono è per me!"[N 8] Quest'ultimo disse all'altro queste cose: "Vieni a prendere lo scettro!". Il re colpì sulla testa lui, Staszrvitch. Il malvagio (usurpatore) cadde a terra.» Versione in sildavo moderno«"Pir Ottokar, dûs pollsz ez könikstz, dan tronn eszt vöh ma". Czeilla czajda o Sildavo moderno
Onomastica sildavaNello Scettro di Ottokar viene illustrata l'etimologia di un nome sildavo: Muskar, cioè «re valoroso» (da muskh, «coraggio», e kar, «re»). Nei fumetti appaiono poi i seguenti nomi, principalmente di origine slava: VocaboliSono stati identificati 88 vocaboli sildavi:
NoteNote esplicative
Note bibliografiche
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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