La lettera deriva dall'antichissimo alfabeto lineare, usato nel Sinai più di 3.500 anni fa, a sua volta derivato dal geroglifico, in cui il suono [b] era rappresentato da una casa.
Nel 1500 a.C., la seconda lettera dell'alfabeto fenicio, detta beth per analogia con l'alfabeto ebraico, aveva assunto una forma che servì come base a tutti i successivi alfabeti che da esso si sono evoluti, come l'alfabeto greco. Questa lettera chiamata beta, ruotata di 180° e sdoppiata, diede origine al moderno B, dal quale si evolve, con l'apparire della scrittura minuscola, in β.
La lettera è poi passata all'alfabeto latino tramite l'etrusco: in questo passaggio, le lettere avevano perso il loro nome riducendosi al mero suono, e così beta viene ribattezzato be (la e è una vocale di appoggio per un suono altrimenti impronunciabile).
Tipografia
La grafia della lettera b minuscola moderna è nata alla fine dell'Impero Romano, allorché gli scribi cominciarono a omettere la curva superiore della lettera.
Nella maggior parte delle lingue che utilizzano l'alfabeto latino come sistema di scrittura (italiano compreso), la B rappresenta il suono AFI[b]. In spagnolo, però, rappresenta il suono AFI[β] quando si trova tra due vocali (da notare che in spagnolo le lettere B e V hanno lo stesso valore fonetico).