Lingua proto-iranicaLa lingua proto-iranica[1] è la protolingua antenata delle lingue iraniche, quali il persiano, il pashtu, il sogdiano, lo zazaki, l'osseto, il mazandarani, il curdo, il talish ecc. Si presume che fosse parlata dalle popolazioni proto-iraniche, solitamente associati alla cultura di Andronovo, attorno il II millennio a.C. Caratteristiche linguisticheCome molte altre protolingue, il proto-iranico non è direttamente attestata, ma è stata ricostruita attraverso i metodi della linguistica comparata applicata alle lingue iraniche e come queste ultime era una lingua satem. Corrispondenze fonologiche
EvoluzioneIn meno di due millenni, dalla lingua proto-indoeuropea discese la lingua proto-indoiranica, da cui si evolse la lingua proto-iranica.[11] Si stima che in meno di un millennio, dal proto-iranico discesero le lingue iraniche antiche, tra queste le lingue attestate sono due: l'avestico e l'antico persiano. Tuttavia, la maggior parte delle lingue iraniche oggi attestate non discende dalle suddette lingue, pertanto devono essere esistite altre varietà linguistiche iraniche non attestate, i cui discendenti sono emersi nella documentazione scritta solo più tardi. Ad ogni modo, il rapporto filogenetico tra l'avestico e l'antico persiano è ancora dibattuto, poiché non è possibile escludere che le due lingue possano essere parte di due gruppi iranici differenti. Inoltre, è stata avanzata l'ipotesi che alcune caratteristiche tipiche dell'antico iranico non fossero ancora presenti nel proto-iranico, ma, in accordo con la teoria delle onde, che si siano diffuse attraverso un continuum dialettale antico iranico. FonologiaLaringaliÈ probabile che le consonanti laringali proto-indoeuropee siano state mantenute nelle lingue indo-iraniche sino a un'epoca abbastanza tarda almeno in alcune posizioni. Tuttavia, la laringale sillabica ( *H̥ ) è caduta nelle sillabe non iniziali.[12] LiquideIl cambiamento *l > *r è ampiamente diffuso in tutte le lingue indoiraniche. Infatti, non appare sia in sanscrito vedico che in avestico. Nonostante ciò, come altre lingue indoeuropee, diverse lingue iraniche moderne – tra cui il persiano, il curdo e lo zazaki – in molte parole possiedono ancora /l/. Fra queste vi sono, ad esempio, il persiano lab ("labbro"), līz- ("leccare") e gulū ("gola"), lo zazaki lü ("volpe"). Questa conservazione, tuttavia, non è sistematica e probabilmente la sua diffusione è stata ridotta a causa di prestiti interdialettali di forme in r e, in alcuni casi, dal prestito di parole da altre lingue iraniche occidentali.[13] DebuccalizzazioniLa debuccalizzazione *s > *h si verificava quando questo suono non era preceduto da *k, *n, *p, *t o seguito da *t.[12] Per questa ragione il toponimo Susa in antico persiano era diventato Huša. Questo cambiamento fonetico è presente in tutte le lingue iraniche, ma non è da escludersi che sia sviluppato in una fase successiva al proto-iranico. Occlusive aspirateLe occlusive aspirate proto-indoiraniche *pʰ, *tʰ e *kʰ furono spirantizzate in *f, *θ e *x nella maggior parte delle lingue iraniche. Tuttavia, sembrano essersi mantenute in parachi, in alcune varietà del curdo e nelle lingue saka (ad esempio in khotanese, in tumshuqese e in wakhi), mentre in beluci sembrano essersi fuse con le consonanti aspirate atone. Nel caso delle lingue saka questa modifica fonetica è probabile legata a un'influenza secondaria subita da parte del pracrito attestato in Gāndhārī. Altre modifiche foneticheLe palatovelari proto-indoeuropee *ḱ, *ǵ (e *ǵʰ) si trasformarono nelle affricate *ć, *dź in proto-indoiranico. In una fase successiva si verifico la trasformazione *c, *dz > *s, *z, cambiamento attestato in avestico e nella maggior parte delle lingue iraniche più recenti. Viceversa, il persiano antico mostra /θ/ e /d/ invece di /s/ e /z/, mentre le lingue nuristani hanno mantenuto le affricate. Ad ogni modo, la modifica *c > *s deve risalire a un'epoca successiva allo sviluppo *s > *h, poiché queste nuove *s non sono state influenzate dalla suddetta modifica. Il cambiamento *cw > *sp non è presente in tutte le lingue iraniane; infatti, il persiano antico e i suoi discendenti, e forse anche il curdo e il beluci, mostrano /s/,[14] mentre le lingue saka mostrano /š/. Viceversa, tutte le altre lingue iraniche hanno /sp/, o una sua ulteriore modifica (ad esempio, l'osseto /fs/). Il cambiamento *θr > *c è tipico del persiano antico e dei suoi discendenti e, probabilmente, anche in curdo e in beluci.[14] Viceversa, l'avestico e della maggior parte delle altre lingue iraniche non hanno subito questa modifica. DialettiIl linguista Prods Skjærvø ha postulato che il proto-iranico si fosse suddiviso almeno in quattro dialetti, due dei quali presentano attestazione scritta:[15]
Note
Bibliografia
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