Liam Caruana

Liam Caruana
Liam Caruana nel 2016
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti (2012–16)
Italia (bandiera) Italia (dal 2016)
Altezza178 cm
Peso75 kg
Tennis
Termine carriera2021
Carriera
Singolare1
Vittorie/sconfitte 0-4
Titoli vinti 0
Miglior ranking 375º (12 febbraio 2018)
Doppio1
Vittorie/sconfitte 0-0
Titoli vinti 0
Miglior ranking 564º (27 maggio 2019)
1 Dati relativi al circuito maggiore professionistico.
Statistiche aggiornate al definitivo

Liam Caruana (Roma, 22 gennaio 1998) è un ex tennista italiano.

Biografia

Nato a Roma nel 1998, si trasferisce negli Stati Uniti, prima nei pressi di San Diego, poi in Texas, a New Braunfels dal 2011, dove si allena alla John Newcombe Tennis Academy, infine ad Austin dal 2015[1].

Carriera

Dai primi tornei alle Next Gen Finals

Le prime apparizioni nelle qualificazioni dei tornei Futures risalgono al 2013 e nel 2015 debutta in un Future a Tulsa. A livello Challenger ottiene la prima wild card per le qualificazioni nel 2016, a Perugia, mentre fa il suo debutto a Venezia nel maggio 2017 conquistando il secondo turno alle spese dell'ungherese Attila Balázs.

Vince il primo titolo Futures in doppio ad Akko, in Israele, in coppia con lo svizzero Baltensperger nel maggio del 2017. Nell'agosto dello stesso anno conquista il primo titolo in singolare a Decatur, in Illinois. Nell'agosto del 2018 ad Edwardsville vince il secondo Futures in doppio. La prima apparizione in un torneo del circuito maggiore arriva ad Auckland dove batte nelle qualificazioni Blaž Kavčič, perde il turno decisivo contro Tim Smyczek ma viene ripescato. Nel primo turno del tabellone principale è opposto al numero 46 del mondo Steve Johnson che lo batte al termine di un combattuto match, con il punteggio di 5-7, 6-7[2]. Ottenuta una wild card per le qualificazioni del Masters 1000 di Roma, viene battuto all'esordio da Julien Benneteau, al quale riesce a strappare solo due games.

A fine stagione partecipa al torneo che assegna la wild card italiana per le Next Generation ATP Finals 2018 conquistando sul campo l'accesso al prestigioso torneo milanese dedicato agli otto migliori tennisti under 21 della stagione[3]. Il sorteggio lo inserisce nel girone con Alex de Minaur, Taylor Fritz e Andrej Rublëv. Il match di debutto lo vede cedere nettamente all'australiano per 1-4, 1-4, 2-4[4]; vince invece per 4-1 il primo set contro lo statunitense per poi continuare in un match convincente, pur perdendo al tie-break il terzo set e cedendo poi al quarto per 2-4[5]. Dopo il tie-break nel primo set invece, cede più nettamente a Rublev nell'ultimo, ormai ininfluente, incontro di un torneo che lo ha comunque fatto apprezzare per l'atteggiamento aggressivo anche nei confronti di tennisti già stabilmente competitivi ai massimi livelli ATP.

Chiude la stagione 2018 nell'ultimo torneo del calendario del Challenger Tour ad Andria, che gioca grazie ad una wild card: per la terza volta in stagione, dopo Venezia e Ortisei supera il primo turno di un torneo di questo livello, battendo l'austriaco Erler; agli ottavi perde però nettamente il match contro Stachovs'kyj. Il match vinto gli è comunque sufficiente per chiudere la stagione entro i primi 600 del ranking ATP.

2021: il ritiro

A maggio 2021, dopo tre anni privi di risultati di spessore annuncia il ritiro e diventa agente immobiliare.

Note

  1. ^ Enzo Anderloni, Supertennis - LIAM CARUANA, L'ITALIANO D'AMERICA, su supertennis.tv. URL consultato il 15 novembre 2018 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2018).
  2. ^ Atp Auckland: Caruana out a testa alta, bene Cuevas ed Haase - Tennis Circus, in Tennis Circus, 9 gennaio 2018. URL consultato il 15 novembre 2018.
  3. ^ Qualificazioni Next Gen ATP Finals: Liam Caruana conquista la wild card per il main draw. URL consultato il 15 novembre 2018.
  4. ^ Next Gen: troppo De Minaur per Caruana. Rublev stende Fritz, in La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 15 novembre 2018.
  5. ^ Tennis, Next Gen: Fritz condanna un ottimo Caruana, in La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita. URL consultato il 15 novembre 2018.

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