Leka Zogu
Leka Zogu (Tirana, 5 aprile 1939 – Tirana, 30 novembre 2011) è stato erede al trono d'Albania, condannato per sedizione e indicato come finanziatore della Banda Mustafaj. BiografiaFiglio del re Zog I e della contessa Géraldine Apponyi de Nagyappony, nacque appena tre giorni prima dell'occupazione italiana del Regno di Albania. Fu cresciuto in Grecia, Egitto e Regno Unito, studiò a Parigi alla Sorbona e, dopo la laurea, visse in Spagna e in Rhodesia (oggi Zimbabwe). Dopo la morte del padre, il 9 aprile 1961 venne proclamato dal governo monarchico in esilio "Leka I Re degli Albanesi" e incoronato a Parigi. All'inizio degli anni 1980 si trasferì in Sudafrica, dove visse lavorando come mediatore d'affari fra Johannesburg e Città del Capo. Nel 1993 poté rientrare per la prima volta in Albania, accolto da circa 500 persone. In quell'occasione utilizzò un passaporto rilasciato dal suo stesso governo in esilio, che alla voce professione lo indicava come "Re". Nel 1997 si tenne in Albania un referendum per la restaurazione della monarchia, che fu rigettato da circa il 65% degli albanesi[1]. Leka protestò per la presunta mancanza di libertà in cui venne tenuta la consultazione. Scoppiarono degli scontri con la polizia, in cui rimase ucciso un uomo, a seguito dei quali Leka fuggì dal paese. Processato in contumacia, venne condannato a tre anni di pena con l'accusa di sedizione. Nel marzo 2002 gli fu concesso il perdono e 72 parlamentari albanesi invitarono la famiglia di Leka a rientrare in patria[2]. Leka si impegnò nella vita politica albanese, sostenuto dal Partito Movimento per la Legalità, e in seguito fu a capo del Movimento per lo sviluppo nazionale. Nel febbraio 2006 annunziò il proprio ritiro dalla vita pubblica e politica. Morì nel 2011 all'età di 72 anni[3], venendo tumulato insieme al padre, alla madre, alla nona paterna e alla moglie nel ricostruito Mausoleo della famiglia reale di Tirana. Vita privataNel 1975 si sposò a Biarritz con un'australiana, Susan Barbara Cullen-Ward.[4] La coppia ebbe un figlio: Ascendenza
Onorificenze— 5 aprile 1957
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