Le piace Brahms?
Le piace Brahms? (Goodbye Again negli Stati Uniti) è un film del 1961 diretto da Anatole Litvak, tratto dall'omonimo romanzo di Françoise Sagan del 1959. Presentato in concorso al 14º Festival di Cannes, valse a Anthony Perkins il premio per la migliore interpretazione maschile.[1] TramaPaula Tessier è una bella arredatrice di 40 anni fidanzata con Roger Demarest. La sera del loro quinto anniversario i due dovrebbero uscire per festeggiare l'evento ma lui, all'ultimo momento, disdice telefonicamente per un impegno di lavoro. La verità è invece che l'uomo la tradisce in continuazione con ragazze giovani e compiacenti: eppure ogni volta lei lo perdona, amandolo alla follia. Un giorno Paula conosce Philip, il figlio venticinquenne di Mrs. Van Der Besh, una vedova americana sua ricca cliente, trasferitasi a Parigi. Il giovane si innamora di lei e fa di tutto per conquistarla e per allontanarla dal fidanzato, nonostante i continui rifiuti di Paula a causa della loro differenza d'età. Col tempo però, ormai stanca dei continui tradimenti di Roger, la donna cede a Philip. Roger, geloso e sorpreso dall'improvviso abbandono, fa di tutto per riconquistarla, fino a chiederle finalmente di sposarlo, il sogno che lei ha sempre avuto nel cuore fin dall'inizio. Paula, davanti alla proposta attesa tanto a lungo accetta, lasciando Philip disperato. Il marito, però, solo dopo pochi giorni ricomincerà sfacciatamente a tradirla. MusicaLa colonna sonora è dovuta a Georges Auric, con l'aggiunta di due temi musicali di Brahms. I temi sono tratti dal quarto movimento della Sinfonia n° 1 in Do minore, Op. 68, e dal terzo movimento della Sinfonia n° 3 in Fa maggiore, Op. 90. CriticaPer il Dizionario Mereghetti «una commedia sentimentale e prevedibile, fintamente libertaria, che si regge soprattutto sulla bravura dei comprimari».[2] Per il Dizionario Morandini si tratta di una «prolissa commedia sentimentale in cui un bieco patetismo hollywoodiano surroga quel che doveva essere la malinconia di fondo. Sull'orlo del ridicolo i tre protagonisti».[3] RiconoscimentiNote
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