Lanius tigrinus
L'averla tigrata (Lanius tigrinus Drapiez, 1828) è un uccello passeriforme della famiglia Laniidae[2]. EtimologiaIl nome scientifico della specie, tigrinus, deriva dal latino e rappresenta un riferimento al piumaggio tigrato della specie, al quale fa riferimento anche il nome comune. DescrizioneDimensioniMisura 17-18,5 cm di lunghezza, per un peso di 27-37 g[3]: a parità d'età, le femmine sono più pesanti dei maschi anche del 30%[3]. Aspetto![]() Si tratta di uccelli dall'aspetto robusto e massiccio, caratterizzati da una grossa testa ovale e allungata con becco forte e uncinato piuttosto lungo, forti zampe piuttosto corte, ali arrotondate e coda lunga e sottile dall'estremità squadrata. Il piumaggio presenta dimorfismo sessuale: i maschi presentano calotta (fronte, vertice, nuca) e parte posteriore del collo di color grigio cenere, gola, petto, ventre e sottocoda di colore bianco-panna e dorso, ali e coda di colore bruno-ruggine, con queste ultime dalla tendenza a scurirsi verso la punta. Dalla base del becco alle guance è presente una banda nera che forma una mascherina facciale. Le penne dei fianchi e dei lati del petto che presentano orlo di colore bruno-nerastro a dare all'area una caratteristica tigratura (riscontrabile anche nell'area dorsale anche se meno evidente) che frutta alla specie sia il nome comune che il nome scientifico. Il becco si presenta di colore grigio-bluastro con orlo e punta di colore nerastro, mentre le zampe sono di colore grigio-nerastro e gli occhi sono di colore bruno scuro. BiologiaL'averla tigrata è un uccello dalle abitudini di vita diurne, che vive da solo o in coppie e delimita un proprio territorio che viene difeso gelosamente dagli intrusi. Rispetto alle altre averle, questi uccelli sono più timidi e circospetti, risultando pertanto difficili da avvistare: cionondimeno, essi sono ugualmente soliti passare gran parte del tempo appollaiati in posizione impettita su un posatoio in evidenza, dal quale possono godere di ampia visuale sull'area circostante. AlimentazioneSi tratta di uccelli prevalentemente insettivori, la cui dieta si compone quasi esclusivamente di grossi insetti (coleotteri e ortotteri) ed altri invertebrati: più raramente, essi si cibano anche di piccoli vertebrati, come pulli, topolini e piccoli rettili. Riproduzione![]() Si tratta di uccelli rigorosamente monogami, la cui stagione riproduttiva va da maggio alla fine di luglio: le coppie si formano durante la migrazione verso nord o immediatamente dopo l'arrivo nei territori riproduttivi, e tendono a durare nel tempo, portando in genere avanti una singola covata l'anno. Il nido è a forma di coppa, e viene costruito da ambedue i partner intrecciando rametti e fibre vegetali e foderando l'interno con fili d'erba: esso viene generalmente ubicato fra i rami di un albero, o più raramente in un cespuglio, generalmente a 1,5-5 m dal suolo. Distribuzione e habitat![]() ![]() L'averla tigrata è un uccello migratore: questi uccelli nidificano in Estremo Oriente, in un'area che comprende il Giappone (Honshū, Kyūshū e Sado), la Corea (pur essendo assenti dalla fascia costiera meridionale della penisola), la Manciuria sud-orientale (sud del territorio del Litorale e nordest della Cina) e la Cina ad est di Shaanxi, Sichuan e Guizhou, mentre all'infuori della stagione riproduttiva essi si spingono a sud nel Sud-est asiatico dalle sponde orientali dell'Irrawaddy al Fujian e a sud fino alla penisola malese (pur essendo assenti dall'isola di Hainan e da gran parte dell'Indocina ad eccezione del nord del Laos e del Tonchino), e a sud nelle grandi Isole della Sonda fino a Bali e al sud di Sulawesi. Singoli esemplari in dispersione sono stati osservati a Hong Kong, alle Filippine ed all'Isola di Natale[4][5], mentre l'esemplare osservato a Fremantle nel 2008 giunse verosimilmente nell'area a bordo di una nave[4][5]. Parte della popolazione giapponese rimane invece stanziale[3]. L'habitat di questi uccelli è rappresentato dai margini delle aree boschive decidue o miste di pianura o bassa collina durante il periodo riproduttivo, mentre durante il resto dell'anno essi popolano le radure nella foresta tropicale ed i mangrovieti: sia d'estate che d'inverno, le averle tigrate colonizzano senza problemi le aree antropizzate, stabilendosi nei giardini e i parchi e nelle aree coltivate sul limitare di boschi e foreste. Note
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