Il loro capostipite è Landolo[3], figlio di Guntram. Il ramo siciliano ha come capostipite un Rotlando o Rolando Landolina[1][2][4], consanguineo di Ruggero II d'Altavilla[1], da lui ricompensato per l'aiuto nella conquista della Sicilia con la carica di strategoto di Messina e di primo barone d'Avola[5][6], che divenne baronia dopo l'espulsione dei Saraceni. Il figlio di Rotlando, Giorgio, succedutogli in qualità di strategoto di Messina, aiutò nella liberazione di Luigi VII di Francia dalla schiavitù greca. Uccise uno dei capi dei Saraceni e gli venne concessa con un diploma di Ruggero II datato 1149 il blasone di famiglia. Un Bartolomeo ebbe con un diploma di Federico III di Sicilia datato 1300 le baronie di Trigintini e Grampolo. Un Giovanni figlio del precedente, barone di 9 feudi, fu ucciso dai Chiaramonte.
Arma: Partito di nero e d'argento, mantellatodell'uno all'altro; col capo del primo, a tre gigli del secondo, ordinatiin fascia. Motto: Ne me tangas.[7][8]. Lo storico anello-sigillo di famiglia contenente lo stemma è oggi in possesso di Ferdinando Gattuccio, nipote della baronessa Anita Landolina e pronipote del barone Francesco Landolina di Rigilifi.
«Da Landolo 1º conte d'Absburgo, figlio di Guntramo principe normanno, trae origine l'antichissima famiglia Landolina, conforme attestano Gabriele Guccellino in sua Generali Germanica Notitia, Teodorico Piespordio e Francesco Guillimano in altre opere. Fu portato in Sicilia, al dir di Inveges, da un Rotlando Landolina normanno, commilitone e consanguineo di rè Ruggiero»
«Famiglia che vuolsi originata da Landolo conte d'Asburgo e figliuolo di Gontramo Principe Normanno. Rolando Landolina [...] passò in Sicilia dove si stabilì la sua famiglia»
^È chiamato anche in altri modi, per maggiori informazioni consultare Guntram il Ricco.
«Scacciati i Saraceni, che eransi a lungo in Avola e in Nolo difesi contro gli sforzi dei Normanni, occorre primo Signore della nostra città Rolando Landolina»
^ab Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, A. Reber, 1912. URL consultato il 13 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 26 gennaio 2012).