La vita di un gangster
La vita di un gangster (I Mobster) è un film statunitense del 1958 diretto da Roger Corman. TramaJoe Sante è un boss della criminalità organizzata, braccio destro di Paul Moran, capo di una vasta organizzazione di spaccio di stupefacenti. Di fronte a una commissione senatoriale, ripercorre la sua vita attraverso una serie di flashback che mostrano i suoi inizi nel mondo del crimine. A dispetto dei genitori, che lo vogliono fuori dal giro, il giovane Joe inizia a lavora per un allibratore prima di entrare nel giro della droga e dedicarsi a tempo pieno al racket. La fidanzata Teresa ignora la sua vera attività; poiché sua madre è ammalata e la famiglia ha bisogno di aiuto, Joe offre lavoro a Ernie, fratello minore di Teresa, incaricandolo di recapitare piccoli quantitativi di stupefacenti. Gradualmente il giovane si abitua a sua volta a farne uso e, sotto l'effetto della droga, si ribella a Joe e questi lo uccide in presenza della sorella. Nella sua deposizione, Teresa non incolpa Joe, anzi lo libera da ogni accusa e ne diventa l'amante. Joe compie la sua scalata nel mondo della malavita eliminando anche Morgan, il capo dell'organizzazione; a questo punto la coppia vive negli agi e nel lusso, ma il loro tenore di vita insospettisce la polizia, che apre un'inchiesta. Chiamato a rispondere alla commissione, Joe si appella al Quinto emendamento, ma le domande si fanno più incalzanti e, aiutato dal suo braccio destro Frankie Udino, riesce a fuggire. Frankie però, al momento opportuno, mette in pratica l'insegnamento dello stesso Joe: lo uccide sparandogli a tradimento e ne prende il posto. ProduzioneIl film fu prodotto dalla Alco Productions e da Roger e Gene (il fratello) Corman e diretto dallo stesso Roger Corman. Il soggetto è tratto da un romanzo di Joseph Hilton Smith.[1] Colonna sonora
DistribuzioneAlcune delle uscite internazionali sono state:[3]
CriticaSecondo il Morandini il film non è allo stesso livello qualitativo dell'altra produzione gangsteriana di Corman, La legge del mitra (Machine-Gun Kelly, 1958) anche se mostra lo stesso "ritmo spiccio, il calcolato uso dello spazio nel formato del Cinemascope, la ruvida efficacia."[1] Note
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