L'uomo del KlanL'uomo del Klan (The Klansman) è un film statunitense del 1974 diretto da Terence Young. È un film drammatico ambientato nella contea di Atoka, in Oklahoma, con protagonisti Lee Marvin, nel ruolo di uno sceriffo che cerca di contrastare il Ku Klux Klan, Richard Burton e Cameron Mitchell. È basato sul romanzo del The Klansman di William Bradford Huie.[1] TramaUno sceriffo cerca di mantenere la pace mentre un conflitto razziale colpisce la sua piccola città dell'Alabama. Le tensioni esplodono quando un uomo di colore viene accusato di aver violentato una donna bianca. ProduzioneIl film, diretto da Terence Young su una sceneggiatura di Millard Kaufman e Samuel Fuller con il soggetto di William Bradford Huie (autore del romanzo),[2] fu prodotto da William D. Alexander per la Atlanta Productions[3] e girato a Oroville in California[4] con un budget stimato in 5 milioni di dollari.[5] DistribuzioneIl film fu distribuito negli Stati Uniti dal 13 novembre 1974[6] al cinema dalla Paramount Pictures.[3] Alcune delle uscite internazionali sono state:[6]
PromozioneLa tagline è: "Welcome to scenic Atoka County. Pop 10,000. Cross burnings. Rape. Murder. Arson. Its a great place to live...... if THEY let you.".[7] AccoglienzaCritica«Diretto con imperdonabile rozzezza da un Terence Young frettoloso, il film, come lo sceriffo protagonista, si sforza di dare un colpo al cerchio negro e uno alla botte bianca, derivandone un racconto grossolano che lascia perplessi per la superficialità usata nello svolgere lo scottante tema. La mediocrità generale del prodotto pone in svantaggio anche i (pur noti e capaci) principali interpreti.» «Terence Young, l'inventore del «bondismo» cinematografico, non è autore che sappia maneggiare il tema del razzismo in chiave socio-politica. Descritti gli effetti del grave conflitto che sconvolge ancora gli Stati Uniti del Sud, il regista sembra trascurarne le cause e preferire lo sviluppo più superficialmente drammatico e spettacolare della storia con stupri, pestaggi, incendi e sparatorie. La denuncia è affidata alle immagini di violenza divise forse con troppa equità tra le due parti. Lo sceriffo, indeciso fino all'ultima sequenza, e il ricco proprietario, più nemico dei bianchi che amico dei negri, rappresentano una voce fioca a favore dell'antirazzismo.» Note
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