José Antonio González de SalasJosé Antonio González de Salas (Madrid, 1588 – Madrid, 1654) è stato un umanista e scrittore spagnolo. BiografiaJosé Antonio González de Salas era figlio di Don Diego González de Salas, contabile maggiore di Filippo II e Filippo III, e di donna Isabel de Jivaja Pisa y Quiroga, e cugino del cardinale Juan de Lugo.[1] Battezzato nella Iglesia de San Martín a Madrid il 12 gennaio 1592, ricevette un'eccellente educazione umanistica e imparò perfettamente il latino, il greco e l'ebraico. Acquisì anche una grande erudizione nelle lettere antiche e moderne. Grazie ai suoi scritti José divenne molto famoso sia in Spagna che all'estero e Filippo IV lo fece cavaliere dell'Ordine di Calatrava per i suoi meriti letterari. Grande amico di Francisco de Quevedo, curò l'edizione delle sue poesie (Parnaso español, monte en dos cumbres dividido, 1648). OperaPubblicò un commentario al Satyricon di Petronio (Commenta, dissertationes et praefationes et indices in T. Petronium Arbitrum), e integrò il testo di Petronio per coprirne le lacune (Petroni Arbitri... Satiricon extrema editio ex Musaeo D. Iosephi Antoni Gonsali de Salas: Francofurti, cura Wolfgangi Hofmanni, 1629). Commentò anche la Naturalis historia di Plinio il Vecchio e tradusse la Chorografia di Pomponio Mela in spagnolo (Compendio Geographico i historico de el Orbe antiguo, i Descripcion de el Sitio de la Tierra Escripta por Pomponio Mela Español antiguamente en la Republica Romana, i ahora con nueva y varia ilustracion, restituido á la suia Española, de la Libreria de Don Jvsepe Antonio Gonzalez de Salas Madrid: Diego Diaz de la Carrera, 1644). La sua opera più importante è l'eruditissima Nueva idea de la tragedia antigua o Ilustracion ultima al libro singular de Poetica de Aristoteles Stagirita, Madrid: Francisco Martínez, 1633, ristampata con note da Francisco Cerdá y Rico (Madrid: Antonio de Sancha, 1778). Scrisse anche De duplici viventium terra dissertatio paradoxica. Magni operis, quod inscribitur Epitoma geographico-historica (Lugduni Batavorum: Apud Elzevirios, 1650), dedicata al cugino Juan de Lugo, per il quale ebbe sempre grande amicizia e venerazione.[2] Opere
Note
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