Arrivato a Parigi all'età di 13 anni, Jean de Witte fu il primo della sua famiglia a vivere lontano da Anversa. Fece i suoi studi presso i Gesuiti e in seguito divenne un archeologo.
Durante un viaggio a Roma, incontrò Louise de Crespin de Billy e se ne innamorò. Si sposarono il 19 aprile 1843 a Parigi. Dall'unione, nacquero sei figli.
Il 29 luglio 1889 si stabilirono a Parigi nel suo palazzo al numero 5 di rue Fortin (l'attuale rue Paul Baudry).
Carriera
Il giovane archeologo Jean de Witte viene subito notato dagli studiosi del suo tempo. Viaggiò con loro dal 1830 al 1840 in Germania, Italia, Inghilterra.
Nel 1855 Jean de Witte riprende la direzione della Revue numismatique fondata nel 1835 da Louis de la Saussaye e Étienne Cartier.
Manterrà la direzione della rivista fino al 1877 per cederla poi a un Comitato di direzione composto da Anatole de Barthélemy, Gustave Schlumberger e Ernest Babelon. Rimase fino alla sua morte, un membro del Comitato di pubblicazione della rivista numismatica[3].
Pubblica dei lavori archeologici e fa dono al Musée du Louvre d'una collezione di monete e medaglie antiche d'oro e d'argento e di ceramiche etrusche.
La sua Correspondance archéologique è conservata alla biblioteca dell'Istituto di Francia.
Il fondo de Witte
Il fondo de Witte (1808-1889), conservato nella Biblioteca dall'Institut de France e completata da un lotto di lettere inviate al DAI di Roma, è di grande interesse, dal momento che questo archeologo belga ha curato, assieme al duca di Luynes, la segreteria della sezione francese e condiviso con Theodor Panofka (1800-1858) la responsabilità della pubblicazione a Parigi dagli Annales et des Monuments inédits
La sua corrispondenza con gli studiosi tedeschi, che gestiscono la direzione romana dell'Istituto, prosegue con alcuni di loro fino alla fine della sua lunga vita, riflette non solo le difficoltà per realizzare il compito comune nel rispetto reciproco, ma riflette anche l'evoluzione delle scienze il cui sviluppo è in gran parte basato su contatti tra studiosi[4].