Jean Rondeau (musicista)
Jean Rondeau (Parigi, 23 aprile 1991) è un clavicembalista francese. Ha studiato il suo strumento, il clavicembalo, da Blandine Verlet fin dalla tenera età. Ha studiato al Conservatorio Nazionale Superiore di Musica di Parigi e alla Guildhall School of Music di Londra. Ha vinto il premio Giovane Solista al Prix des Radios Francophones Publiques nel 2014. Inoltre ha pubblicato diversi album da solista. I primi anni e gli studiVariamente descritto come un "prodigio",[1] un "tosto virtuoso",[2] ed addirittura un "sex symbol" della musica classica,[1] Jean Rondeau iniziò a suonare il clavicembalo all'età di sei anni dopo aver ascoltato per la prima volta lo strumento alla radio e dicendo ai suoi genitori "Voglio davvero creare quel suono". Ha trascorso un decennio studiando con Blandine Verlet.[3] Studiò al Conservatorio di Parigi e intraprese ulteriori studi alla Guildhall School of Music, dove ebbe come insegnanti Carole Cerasi e James Johnstone.[1][4] Nel 2012 Rondeau ha vinto il primo posto nel concorso per clavicembalo al Festival Musica Antiqua di Bruges, in Belgio.[1] Lo stesso anno gli è stato assegnato il Premio EUBO Development Trust dell'Unione Europea e ha vinto il secondo posto al concorso di clavicembalo del Festival Internazionale di Musica di Primavera di Praga.[3][5] CarrieraRondeau ha vinto il Young Soloist 2014 al Prix des Radios Francophones Publiques.[6] Il suo album di debutto da solista, Imagine, è stato pubblicato dalla Warner Music per l'etichetta Erato nel 2015 e, nel giugno dello stesso anno, Rondeau si è esibito presso l'Ambasciata di Francia a Washington in un impegno dichiarato dalla stampa come "il più propizio Washington debutto della stagione".[3][5] Nel 2016 è stato pubblicato il suo secondo album solista, Vertigo: Rameau, Royer.[7] Oltre al suo lavoro da solista, Rondeau si esibisce anche con il quartetto barocco Nevermind ed è il membro fondatore di Note Forget, un ensemble jazz in cui si esibisce al pianoforte.[3][8] Ricezione criticaIl Washington Post ha descritto Rondeau come "un maestro del suo strumento con il tipo di doti comunicative normalmente incontrate in musicisti che hanno il doppio della sua età" e il suo modo di suonare come "maschile, diretto e riccamente umano".[5] Secondo la rivista australiana di musica classica Limelight, il modo di suonare di Rondeau "sembra bloccato in una lotta tra lirismo e contemplazione, passione e distacco. Il che fa parte della sua magia".[9] Discografia parziale
Note
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