Jean FollainJean Follain (Canisy, 29 agosto 1903[1] – Parigi, 10 marzo 1971[1]) è stato un poeta e scrittore francese. Originario di Canisy, nel dipartimento francese della Manica, studiò giurisprudenza e si iscrisse all'ordine degli avvocati di Parigi, esercitò le funzioni di magistrato prima di dedicarsi alla letteratura e alla poesia. I suoi primi scritti tardo crepuscolari sono apparsi nel 1928 sulla rivista "Sagesse". Accanto alle numerose raccolte di poesie e di prosa va ricordata una biografia di Jean-Marie Vianney, noto come il Curato d'Ars, tradotta in italiano[2]. Petit glossaire de l'argot ecclésiastique (Paris, J-J. Pauvert, 1966) è il titolo di un volumetto sul gergo ecclesiastico, risultato di una raccolta di parole ed espressioni: il breviario viene definito con l'espressione "mia moglie", la domenica è chiamata "il mio governo", un cardinale è un "gambero"[3]. Nel 1993 le sue considerazioni sugli incontri con André Breton, Pierre Reverdy, Paul Éluard, Pierre Drieu La Rochelle, Marcel Jouhandeau, Charles-Albert Cingria, Eugène Ionesco, Eugène Guillevic e tanti altri personaggi furono pubblicate da Claire Paulhan[4]. Opere principali
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