Jean-Pierre Bemba
Jean-Pierre Bemba, conosciuto anche come Jean-Pierre Bemba Gombo (Bokada, 4 novembre 1962), è un politico della Repubblica Democratica del Congo. BiografiaNato a Bokada nella provincia del Nord Ubangi, è noto per essere stato vice presidente della Repubblica Democratica del Congo. Bemba è considerato uno degli uomini più ricchi del suo paese perché possiede stazioni televisive private, è legato all'aviazione e alle radio portatili. Nel 2006 fu avversario politico di Joseph Kabila. Accusato dalla Corte penale internazionale di aver commesso crimini di guerra e contro l'umanità.[1] Bemba fu arrestato vicino a Bruxelles il 24 maggio del 2008 sulle basi del mandato di cattura della Corte penale internazionale per aver spinto i suoi uomini a commettere stupri, saccheggi e omicidi nella Repubblica Centrafricana tra ottobre 2002 e marzo 2003. Suo padre Jeannot Bemba Saolona, era un uomo d'affari che ebbe un forte successo sotto il regime di Mobutu Sese Seko, infatti una delle sue sorelle si è sposata con il figlio di Mobutu. Il 14 luglio del 2010 è cominciato il processo contro Bemba. Il 21 giugno del 2016 la Corte dell'Aja lo ritiene colpevole e lo condanna in primo grado a 18 anni di carcere. Jean-Pierre Bemba diventa la personalità più importante a essere condannata dalla Corte penale internazionale ed è anche la prima volta che l'utilizzo di stupri e di violenze sessuali in quanto crimini di guerra è condannato davanti alla Corte penale internazionale.[2] Il 19 ottobre dello stesso anno viene condannato dalla stessa Corte per aver corrotto 14 testimoni del precedente processo.[3] L'8 giugno 2018 la Corte penale internazionale lo assolve in appello dalle accuse dei reati commessi tra 2002 e 2003.[4] Note
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