Alcalde consegue nel 2009 il dottorato in scienze politiche e sociali presso l'Istituto universitario europeo di Firenze[7]; divenuto ricercatore presso il Centro di studi sui movimenti sociali (Scuola Normale Superiore di Pisa) e presso l'Istituto catalano internazionale per la pace (Barcellona),[8][9] egli principia a occuparsi di studi sulla pace e di movimenti sociali[7][8]. Prenderà parte a diversi accordi sul disarmo presso le Nazioni Unite, tra cui il Trattato sul commercio delle armi[10][11][12][13].
Collabora al progetto europeo «Mobilizing for Democracy: Democratization processes and the mobilization of civil society» (Mobilitazione per la democrazia: processi di democratizzazione e mobilitazione della società civile). Dedica particolare attenzione alle proteste legate alla crisi dei rifugiati, sia a livello europeo, sia lungo i confini franco-britannici[8]. Si è anche interessato ad altri fenomeni e movimenti sociali, tra cui l'occupazione abusiva d'immobili, lo zapatismo, il movimento esperantista e altri movimenti che promuovono la pace o la giustizia globale. In molte pubblicazioni si sofferma ad analizzare il rapporto tra movimenti sociali e mezzi di comunicazione di massa[8].
Attivo nel movimento esperantista dal 2011[4], si è occupato di storia dell'esperanto, in particolare in relazione agli sforzi di pace[15] e all'attività del movimento durante i periodi di guerra, come la guerra civile spagnola[16]. Ha curato insieme con José María Salguero Rodríguez la raccolta «Antaŭ unu jarcento. Esperanto kaj la unua mondmilito» (Un secolo fa. L'esperanto e la prima guerra mondiale) con diari e racconti di guerra[17]. È autore del saggio La esperantisto de la jaro (1887-1997) (L'esperantista dell'anno) premiato ai Concorsi di Belle Arti dell'UEA nel 2017[18].
In collaborazione con l'Accademia Internazionale delle Scienze di San Marino, è stato relatore nella 70ª sessione dell'Internacia Kongresa Universitato (IKU) del 102º Congresso universale di esperanto tenutosi a Seul, a tema Azione di solidarietà per migranti e rifugiati nell'Unione Europea (premio Pirlot nella categoria interventi)[19] e sulla giustizia linguistica nella letteratura specialistica durante la 69ª sessione del Congresso universale di esperanto del 2016 tenutosi a Nitro, in Slovacchia. Al Congresso del 2018, tenutosi a Lisbona, diresse il tema congressuale Kulturoj, lingvoj, tutmondiĝo: kien nun? (Culture, lingue, globalizzazione: ora quale direzione?)[20] e vinse il premio Pirlot nella categoria «articoli» per il suo La pacisma aliro (L'approccio pacifista)[15]. Nello stesso luogo, nell'agosto 2018, organizza il 7° Simposio Nitobe[20].
Ha collaborato con varie riviste esperantofone, come Esperanto, Heroldo de Esperanto (tra l'altro, nella rubrica Memorindaj esperantistoj), La Ondo de Esperanto (per esempio, per la serie Tradicio kaj moderneco), Monato e Sennaciulo. Ha anche contribuito a vari numeri di Beletra Almanako[N 1]. Inoltre, cura articoli e recensioni multilingue a tema esperanto su giornali non esperantisti, come Babel, Enciclopèdic, Humanitat Nova, Fifth Estate[27], Por la Paz[28], Social Movement Studies, European Journal of Jewish Studies, Historia National Geographic, Corredor, ecc.
Ha partecipato a diverse opere collettive, come En la mondon venis nova lingvo («è venuta al mondo una nuova lingua», titolo che richiama il primo verso dell'inno dell'esperanto), Aliroj al esperanto, e ai testi in lingua inglese Language Policy and Linguistic Justice, Multilingual Environments in the Great War, Routledge Handbook of Marx's Capital e Language as Hope.
In un'intervista rilasciata al Chiasmo (enciclopedia Treccani) Alcalde afferma che, tra gli esperantisti, «spicca l’empatia per le discriminazioni linguistiche, poiché lз esperantistз hanno particolarmente a cuore la dimensione linguistica dei conflitti»[7]. Afferma inoltre di voler «mostrare alla comunità scientifica che l’esperanto e il movimento esperantista sono importanti come discipline e validi oggetti di studio» e sottolinea l'intenzione d'indagare e divulgare «non solo l’opera delle associazioni esperantiste, ma anche il ruolo dell’esperanto e dellз esperantistз nelle altre dimensioni della vita sociale»[7].
Nel 2019, è eletto membro dell'Akademio de Esperanto[5]. Verrà riconfermato nel 2022, per un secondo mandato[6].
Opere
Antaŭ unu jarcento. Esperanto kaj la unua mondmilito (curato con José María Salguero Rodríguez)[29].
La esperantisto de la jaro (1887-1997), premiato nei Belartaj Konkursoj dell'UEA nel 2017.
Eduardo Vivancos kaj la liberecana Esperanto, postfazione biografica a un'edizione bilingue di Eduardo Vivancos, Unu lingvo por ĉiuj: Esperanto, Calúmnia, Revo Lucida, 2019, pp. 77-91.
Esperanto i anarquisme: els orígens (1887-1907) [esperanto e anarchismo: le origini], Edicions Malcriàs d'Agràcia, Quaderns Esperantistes 1, 2022. ISBN 9788409391417[30].
^(CA) La nit dels ignorants 3.0, de 02 a 03 h - 09/03/2018, su ccma.cat, 9 marzo 2018. URL consultato il 28 maggio 2023. Intervista presso la Catalunya Ràdio riguardo all'esperanto nella Wikiepdia in catalano (miinuto 32).