Isnardo da Chiampo
Isnardo da Chiampo (Chiampo, ... – Pavia, 19 marzo 1244) è stato un religioso italiano. Sacerdote dell'Ordine dei Frati Predicatori, il suo culto come beato è stato confermato da papa Benedetto XV nel 1919. BiografiaNativo di Chiampo, attorno al 1218 abbracciò la vita religiosa tra i domenicani, forse a Bologna, e nel 1219 fu inviato, con il futuro vescovo Guala, a Milano; nel 1230 fu trasferito a Pavia dove il vescovo Rodobaldo gli affidò la chiesa di Santa Maria di Nazareth, presso la quale Isnardo fondò il convento del suo ordine.[1] Secondo una leggenda agiografica, un fedele che assisteva a una sua predica derise la sua corpulenza dicendo che gli era impossibile credere alla santità di quel frate come gli era impossibile credere che un barile potesse saltare da solo e cadergli sulla gamba spezzandogliela: ma, appena pronunciata quella frase, un barile saltò cadendogli sulla gamba rompendola.[1] Il cultoIl sepolcro di Isnardo si trovava nella chiesa del convento domenicano di Pavia, ma fu poi traslato nella chiesa dei Santi Gervasio e Protasio.[1] Papa Benedetto XV, con decreto del 12 marzo 1919, ne confermò il culto con il titolo di beato.[2] Il suo elogio si legge nel martirologio romano al 19 marzo.[3] NoteBibliografia
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