IneniIneni, chiamato anche "Anena" (prima del 1500 a.C. – prima del 1478 a.C.), è stato un architetto egizio vissuto nel corso della XVIII dinastia. BiografiaNon si hanno riferimenti certi sulle date di nascita e di morte di Ineni. Nella biografia esistente nella sua tomba, TT81, non esistono riferimenti a periodi antecedenti a quelli in cui svolse i suoi incarichi. Il primo riferimento[1] risale al regno di Amenhotep I, seguono riferimenti ai regni di Thutmosi I e Thutmosi II[2]. Le iscrizioni fanno ancora riferimento al periodo di coreggenza tra Thutmosi III e Hatshepsut[3]; quest'ultima, tuttavia, non viene mai indicata con il suo nome di incoronazione, Maatkhara[N 1][4]. Ciò ha fatto supporre che Ineni sia deceduto prima che la regina assumesse il trono in prima persona, nel 1478 a.C. circa[5]. FamigliaPersonaggio evidentemente importante è la moglie Aahotep (o Iahotep), chiamata anche Thuiu, che[6] appare otto volte nei dipinti parietali della TT81 e la cui statua assisa si trova, unitamente a quella del marito Ineni e dei genitori di lui, nella cappella della tomba. Una particolarità ha attirato l'attenzione degli studiosi che, tuttavia, non hanno potuto fornire una ipotesi concreta: Aahotep appare, tra le altre in una scena di ricevimento, da parte di Ineni, di tributari e dignitari asiatici, e in questo caso il marito è rappresentato in dimensioni maggiori rispetto alla moglie come normale nei canoni rappresentativi egizi[N 2]; quest'ultima è invece rappresentata in dimensioni maggiori mentre, sempre in compagnia del marito, partecipa a una ispezione dei campi di grano di Amon. Non è noto se Aahotep abbia dato figli alla coppia giacché nessun riferimento nel senso compare nella tomba: nella scena di banchetto funebre in onore di Ineni, viene rappresentata al suo fianco una fanciulla, ma non viene precisato di chi si tratti. E' inoltre sintomatico che i riti funebri in onore di Ineni siano eseguiti principalmente dal fratello di costui, Paheri, in alcuni casi affiancato da un altro fratello, Ken[7]. Genitori di Ineni furono l'omonimo padre, Giudice, e la madre Sit-Dhout (o Sat-Djehuti); i già citati fratelli[8][9]Paheri e Ken sacerdote di Mut, nonché Intef, supervisore ai lavori […] e Userhat, sacerdote di […]. Dai testi presenti nella tomba, sono stati inoltre individuati altri fratelli e sorelle del defunto e della moglie; è tuttavia da tener presente che potrebbe trattarsi di cognati o di altri nomi di una stessa persona. Sono così indicati: Imentu, Djehutymesb e Amenhotep, come scribi; Payn, Turi, In, Tetianj, Tena, Naie, Baki, senza indicazione di incarico, e forse altri quattro nominativi tra i fratelli del titolare e una sorella, Tamethu [N 3][10]; sono indicati anche altri fratelli e sorelle della moglie Aahotep: Iahmes, Sesiseneb, Tenetisem, Nesuebu e Senires, con almeno altri tre nominativi[9]. Titoli di IneniNobiliari[11]
Professionali[15]Titolo imy-rLa traduzione letterale del termine imy-r è "colui che è sulla bocca (dei suoi subordinati)" a indicare la sua importanza, il rispetto goduto dai lavoratori e il suo potere[16]:
Titolo hrpIn questo caso, l'incarico e il conseguente potere derivano dall'assegnazione al titolare di un preciso simbolo o "bastone di comando" a indicare una funzione esecutiva di comando e direzione anche amministrativa[17]:
Titolo r-hryLetteralmente "colui che sta in cima", "colui che detiene il potere su…", "maestro":
Titolo shIl titolo sh è un titolo scolastico che potrebbe essere interpretato come "laureato", "diplomato"[18]; in questo caso è affiancato a scriba Opere realizzateGli incarichi vantati da Ineni spaziano dalla gestione politico amministrativa dei granai di Amon alla gestione e supervisione di attività costruttive per cui il suo incarico è del tutto assimilabile a quello di architetto, benché egli mai si qualifichi come tale. Sotto un profilo prettamente artistico e architettonico, considerando il periodo in cui egli opera, e segnatamente quello che fa capo ai regni di Amenhotep I e Thutmosi I, a lui viene tradizionalmente fatta risalire l'invenzione architettonica del pilone templare[19][20]. Analogamente, qualora si consideri effettivamente la KV38 di Thutmosi I come la prima tomba realizzata nella Valle dei Re, e facendo fede i titoli di "supervisore e direttore dei lavoratori della tomba del re", che egli stesso, come sopra visto, si attribuisce, a lui si dovrebbe anche questa importante realizzazione nella storia artistica dell'Egitto funerario. E' tuttavia interessante notare come, nonostante tutti gli incarichi operativi svolti, Ineni ponga sempre, in particolare, l'accento sull'essere supervisore ai granai, titolo, evidentemente, considerato il più importante tra tutti. Prima iscrizioneNella cosiddetta prima iscrizione della TT81 di Ineni[21], nella parte relativa al regno di Amenhotep I[22], l'accento viene posto sulla supervisione dei laboratori di oggettistica; l'iscrizione fa poi riferimento al regno di Thutmosi I[23] sottolineando come il sovrano lo abbia nominato personalmente supervisore dei granai e dei campi coltivabili di Amon e lo abbia ulteriormente gratificato assegnandogli l'incarico di supervisionare le offerte del dio. Sotto il profilo architettonico e artistico, a lui viene assegnato, inoltre, l'incarico di costruire una sala ipostila "splendida, con colonne papiriformi" [N 6][24]. Questa doveva essere affiancata da piloni in bianca pietra di Anu dinanzi ai quali dovevano essere eretti pennoni per stendardi in legno di cedro rifiniti da punte in elettro; l'incarico prevedeva, ancora, la realizzazione di un portale in bronzo asiatico, denominato "Lo splendore di Amon è poderoso"[N 7], recante la figura del Dio cesellata in oro. Era ancora prevista l'erezione di due obelischi in granito[25] nonché la costruzione di una nave adatta al loro trasporto, lunga 120 cubiti e larga 40. Nel testo Ineni riferisce di aver provveduto e che il trasporto, fino a Karnak, si è risolto in modo positivo. L'elenco delle opere svolte durante il regno di Thutmosi I prosegue con lo scavo di un lago sacro circondato da alberi da frutto e, infine, i lavori di progettazione e realizzazione della tomba del re[N 8], da svolgersi nel massimo riserbo[26]. Ineni, orgogliosamente, tende a sottolineare come abbia realizzato due progetti senza alcun aiuto da lavori precedenti e anzi si mostra così orgoglioso da ritenere che il suo lavoro sarà utile a chi verrà dopo di lui. Per l'eccellenza del lavoro, Thutmosi I lo premiò con servitori e, anche dopo la sua morte, con grano proveniente, giornalmente, dai granai reali. Il testo prosegue con il regno di Thutmosi II che prescelse Ineni come suo consigliere gratificandolo ancor più di quanto non avessero fatto i suoi predecessori[27] e, giunto in età venerabile, venne premiato giornalmente con i favori del re che provvide a rifornire la sua tavola di pani, birra, carne, vegetali, frutta, miele, dolci, vino e olio di moringa. La prima iscrizione si conclude con un breve riferimento al regno di Thutmosi III ed Hatshepsut[3]. Ogni riferimento al regnante è sempre dedicato al terzo Thutmosi che "Ha regnato sul trono di colui che lo ha generato" riservando ad Hatshepsut solo la frase, già più sopra indicata "Sua sorella, la moglie reale Hatshepsut, ha agito come reggente. Le Due Terre erano sotto il suo governo"[28]. Anche in questo caso vengono sottolineati premi ricevuti dal re: argento, oro e "cose belle della Casa reale che non ho potuto dire volevo altro". Seconda iscrizioneAlquanto danneggiata[29], non sottostà alla ripartizione per regni sopra vista per la prima iscrizione. Si fa riferimento al benvolere di un sovrano, ma non è chiaro di chi si tratti anche se il riferimento ai "lavori e alla supervisione della sua tomba rupestre" farebbe propendere per Thutmosi II. Il testo prosegue sottolineando i meriti dello stesso Ineni che non ha mai rubato, né violato le regole, che ha sempre rispettato gli Dei e che auspica di poter essere sepolto nella sua tomba; segue una poetica descrizione dell'ascesa dell'anima, che possa attraversare il lago e prendere refrigerio sotto gli alberi. Terza iscrizioneSi tratta di una breve iscrizione autodedicatoria[30] in cui è lo stesso Ineni a parlare autodefinendosi nobile, di cuore puro, che disprezza la violenza. Segue la certezza di essere ricordato, dopo la sua morte, per le qualità e le opere lasciate in terra e l'auspicio che la sua anima sarà glorificata tra quelle di coloro che realizzarono cose benefiche. L'iscrizione si conclude con la "firma" di supervisore dei granai di Amon. Quarta iscrizioneAnche la quarta iscrizione è di tipo descrittivo[31] con elencazione dei principali incarichi e titoli ricoperti da Ineni che si autodefinisce principe. Non è tuttavia dato di sapere se tale titolo sia di tipo onorifico o se derivi da effettivo legame di parentela con la famiglia reale: Ineni, infatti, esordisce indicandosi come "giustificato"[N 9] e supervisore dei granai di Amon, vantando il possesso di saggezza e di eccellente giudizio nel cuore del re. Il testo, sempre con il titolo di supervisore dei granai, prosegue con la manifestazione del rispetto dovuto al re, professando la sua innocenza da colpa alcuna verso gli uomini o gli dei. L'elencazione dei titoli prosegue con quelli di amministratore di tutti i lavoratori di Karnak e di titolare di tutti i contratti della casa di Amon per concludersi con le qualifiche di amministratore e supervisore dei lavori per la realizzazione della tomba rupestre del re. Quinta iscrizioneLa quinta, e ultima, iscrizione sottolinea invece responsabilità derivanti dalla gestione di tributi e donativi[32]. Con riferimento al regno di Thutmosi I (indicato con il solo prenome Aajeperkara, o Aakheperkara) si sottolinea la responsabilità nella supervisione di prigionieri nubiani assegnati come offerte del re al tempio di Amon; interessante notare che, anche in questo caso, il titolo prevalente con cui Ineni si firma è sempre quello di supervisore dei granai di Amon. Ulteriore incarico ricoperto è quello di gestore e supervisore dell'argento, dell'oro, dei lapislazzuli, dei turchesi e di tutte le pietre preziose, nonché della pesatura e ripartizione mensile dell'incenso da distribuire alle varie divinità. Segue una tabella in cui vengono riportate le quantità di incenso, in deben[N 10] da assegnare alle varie divinità. Il testo prosegue con le responsabilità derivanti dall'essere il supervisore delle stalle del dio , dei buoi, dei tori, delle vacche da latte, nonché dei tributi di grano da consegnare ai granai di Amon. NoteAnnotazioni
Fonti
Bibliografia
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