Pilone (architettura egizia)Con il termine pilone, dal greco pylòn che significa portale e dal nome egizio di bekhent, viene indicato nell'architettura egizia il torrione rettangolare dal cui varco monumentale si accedeva al sacro suolo del tempio e che rappresentava quindi il confine tra il mondo degli uomini e quello degli dei.[1] DescrizioneIl pilone era uno degli elementi indispensabili nella costruzione di un tempio egizio[2] attraverso il quale si accedeva al primo cortile con peristilio unico spazio dove poteva accedere il popolo nelle festività. Costruito in mattoni o in pietra e di notevole altezza, presenta pianta rettangolare con forma trapeziodale rastremata verso l'alto e rifinita con modanatura a gola.[1] L'interno generalmente vuoto presenta una serie di locali forse adibiti a magazzini oppure una scala che consente l'accesso alla terrazza.[3] Esternamente, quasi in cima, vi erano delle nicchie che sorreggevano i supporti, da due a dieci, per inserire alti pennoni con i loro stendardi[1] ma questo numero dipendeva dall'importanza del tempio.[3] StoriaDelle oscure origini dei piloni troviamo i primi possibili elementi nel tempio solare di Niuserra, V dinastia, ad Abu Gurab dove si ipotizza che nella cinta muraria della piramide vi sia il prototipo a forma di torre di quello che evolverà nel pilone propriamente detto.[3] Secondo Flinders Petrie anche il tempio di Abido nella parte risalente alla VI dinastia presenterebbe alcune parti con le nicchie utilizzate per reggere le aste dei vessilli.[3] Del primo periodo intermedio si trovano alcuni resti nel tempio di Medamud.[3] Sono state ritrovate costruzioni risalenti alla XII dinastia dove era edificato un solo pilone ma verso la XVIII dinastia divennero due tra i quali vi era inserito il portale del tempio.[1]. L'unione dei due torrioni in alto sopra il portale rappresentava l'orizzonte Akhet.[4]
Con il sovrano Thutmose III iniziò la decorazione dei piloni con rilievi raffiguranti scene di guerra ed ispirate alla Tavoletta di Narmer dove il sovrano tiene per i capelli il nemico ed è pronto a colpire con la sua mazza hedj.[1] Questo motivo sarà spesso ripetuto anche da altri sovrani perché considerato di magica protezione per il re e per l'Egitto.[1] Le decorazioni comprendevano anche la sconfitta del Caos rappresentato da animali come il coccodrillo o della consegna da parte del dio Amon al sovrano del khopesh a simbolo di protezione divina per il re.[5] Nel Nuovo Regno vennero edificati più piloni nello stesso tempio con altezza decrescente come nel tempio di Karnak che ne possiede dieci.[3] Il primo pilone del tempio misura, secondo Kent, 113 metri di lunghezza, 40 metri di altezza e 15 metri di spessore; presenta delle finestre e quattro nicchie dove erano fissati i pennoni alti 46 metri. Il portale d'accesso al primo cortile era alto 19 metri, largo circa 7 metri e profondo 5 metri.[6] Da un punto di vista religioso, i piloni rappresentavano le colline dell'Orizzonte tra le quali sorgeva il dio sole.[5] Ma un'altra ipotesi identificava i piloni nelle due divinità di Iside e Nefti che come protettrici del parto assistevano al sorgere ed al tramonto del sole.[1] Note
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