L'incenso sacro prescritto per l'uso nel tabernacolo del deserto era fatto di preziosi materiali a cui la congregazione contribuiva (Esodo 25:1,2,6[3], 35:4,5,8[4], 35:27-29[5]). Il Libro dell'Esodo ne descrive la composizione:
« Il Signore disse a Mosè: «Procùrati balsami: storàce, ònice, galbano come balsami e incenso puro: il tutto in parti uguali. Farai con essi un profumo da bruciare, una composizione aromatica secondo l'arte del profumiere, salata, pura e santa. Ne pesterai un poco riducendola in polvere minuta e ne metterai davanti alla Testimonianza, nella tenda del convegno, dove io ti darò convegno. Cosa santissima sarà da voi ritenuta. Non farete per vostro uso alcun profumo di composizione simile a quello che devi fare: lo riterrai una cosa santa in onore del Signore. Chi ne farà di simile per sentirne il profumo sarà eliminato dal suo popolo». » ( Esodo 30:34-38;37:29, su laparola.net.)
Il Libro dell'Esodo elenca quattro componenti dell'incenso mentre il Talmud elenca altri sette componenti aggiuntivi estratti dalla Torah Orale. I quattro componenti del Libro dell'Esodo sono:
Tali componenti sono tuttora studiati e non sono del tutto certi. La "stacte" viene variamente descritta come l'estratto della porzione trasparente della resina mirra che trasuda spontaneamente dall'albero, o un balsamo da un albero come l'opobalsamum o styrax ("storace"). L'onice (onycha), che in greco significa “unghia” viene variamente descritta come una "conchiglia profumata" , un opercolo di una conchiglia che si trova nel Mar Rosso (che si dice somigli ad un'unghia di dita); o la trasudazione della pianta cistacea chiamata labdanum (i cui petali pare somiglino ad unghie); o lo styrax benzoin, il bdellio, o anche i chiodi di garofano. Il galbano di solito si considera essere la Ferula galbaniflua. Viene inoltre considerata una varietà più leggera del Levante o forse anche un parente stretto della Ferula galbaniflua chiamato "nartece" (o finocchio gigante). Il franchincenso puro è una resina aromatica ricavata da alcune specie del genere Boswellia.[12]
I rabbini del Talmud ampliarono la descrizione della composizione dell'incenso dai 4 ingredienti della Bibbia ebraica a 11 ingredienti,[14] come segue:
«I rabbini insegnavano: Come viene formulata la mistura dell'incenso? Trecentosessantotto mine erano a comporlo: trecentosessantacinque corrispondenti ai giorni dell'anno solare - una mina per ciascun giorno, metà al mattino e metà al pomeriggio, e tre mine extra, dalle quali il Kohen Gadol portava entrambe le sue manciate [nel Santo dei santi] durante Yom Kippur. Le riportava al mortaio nel giorno precedente Yom Kippur, e le tritava molto a fondo in modo che il tutto fosse eccezionalmente fine. Undici tipi di spezie venivano a comporlo, come segue: (1) stacte, (2) onycha, (3) galbano, (4) franchincenso - ciascuno settanta mine di peso [e ognina comprendente 19,02% del peso totale]; (5) mirra, (6) cassia, (7) nardo, (8) zafferano, ognuna sedici mine di peso [ed ognuna 4,35% del peso totale]; (9) saussurea costus - dodici mine [3,26% del peso totale]; (10) corteccia aromatica - tre [0,82% del peso totale]; e (11) cinnamomo - nove [2,45% del peso totale]; [In aggiunta] carshina liscivia (idrossido di sodio), nove kab; vino di Cipro, tre se'ah e tre kab - se non c'è vino di Cipro, si porta del vino bianco stagionato; sale di Sodoma, un quarto di kab; e un pizzico dell'erba maaleh ashan. rabbi Nathan di Babilonia dice: Anche un piccolo ammonto di ambra del Giordano. se [il Kohen Gadol] aggiungeva miele, lo invalidava; se ometteva deliberatamente una delle spezie, era passibile di pena di morte.
Rabbi Shimon ben Gamliel dice: La stacte non è altro che la linfa che gocciola dai rami dell'albero di balsamo. Perché veniva portata la Carshina liscivia? Per perfezionare la conchiglia odorosa (onycha), che fosse piacevole. Perché si portava il vino di Cipro? Per macerare la conchiglia odorosa, che diventasse pungente; mentre l'urina (מי רגליים -mei raglaiim) era più adatta a ciò, tuttavia non si portava urina nel Tempio in segno di rispetto.[15][16][17]»
Secondo il Talmud, la Casa di Avtinas era responsabile per la preparazione dell'incenso qetoret ai tempi del Secondo Tempio.[18]
Derivazioni nel cristianesimo
Il Nuovo Testamento riporta diversi riferimenti tipologici per l'incenso, compreso un riferimento cristologico ai carboni dell'altare dell'incenso portati dietro il velo del Tempio nel Giorno dell'espiazione (Ebrei 9:34[19]),[20] e un riferimento alle preghiere dei credenti sotto forma di incenso (Apocalisse 8:4[21]: "E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi.")[22] Nella successiva tipologia cristiana il fumo dell'incenso nel tabernacolo in genere significa l'offerta di preghiera.[23] Tutto questo venne poi sviluppato nell'arte medievalecristiana. Incenso, turibolo e aspersori verranno comunque introdotti nella liturgia cristiana, quali oggetti sacri nelle varie funzioni che a tutt'oggi vengono celebrate.[24]
^Jacob Neusner, Yoma, 1990, p. 82: "È l'offerta in legno che rende possibile l'offerta dell'incenso. L'offerta in legno viene prima del rito di sangue, e il rito del sangue viene prima della combustione dell'incenso."
^Esodo 25:1,2,6, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Esodo 35:4,5,8, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Esodo 35:27-29, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Paul Heger, The development of incense cult in Israel, 1997 - p. 94: "Ciò implicherebbe che l'incenso fosse composto da soli quattro elementi, che sarebbe in contraddizione con il record talmudico che l'incenso aveva undici ingredienti, come pure il resoconto di Flavio Giuseppe che descriveva tredici ingredienti."
^Paul Heger, The Development of Incense Cult in Israel 1997 - p. 94 "Quindi è probabile che la composizione narrata nel Talmud sia basata, in questo caso, non su una tradizione speculativa, ma sulla vera pratica durante l'ultima parte del periodo del Secondo Tempio. I saggi talmudici tentarono di trovare supporto dalle sacre scritture per l'usanza reale nel cerimoniale."
^The Schottenstein Edition of the Talmud, Trattato Shekalim, Mesorah Publications, 2005. Anche M.Yoma 3:11.
^Ebrei 9:34, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^J. Carl Laney, Answers to Tough Questions from Every Book of the Bible (1997): "Sebbene l'altare dell'incenso si trovasse nel Luogo Santo davanti al velo, il suo uso rituale nel Giorno dell'espiazione era collegato al Santo dei Santi. Il sommo sacerdote prendeva i carboni dall'altare dell'incenso per bruciare incenso nel Santo dei Santi."
^Apocalisse 8:4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^James E Smith, The Pentateuch (2006) - p. 243: "Tipologia è lo studio di queste prime immagini di Cristo e dell'età cristiana. Persone, luoghi, oggetti e persino eventi possono essere tipici delle realtà del Nuovo Testamento... L'altare dell'incenso indica le preghiere dei santi di Dio (Apo. 8:3-4)."
^Walter A. Elwell, Evangelical Dictionary of Theology (2001) - p. 49: "Il fumo dell'incenso che saliva e riempiva il Tabernacolo significava l'offerta della preghiera".
^Leslie Ross, Medieval Art: A Topical Dictionary (1996) - p. 253: "Tipologia - Gli anziani portano arpe e vasi d'oro di incenso che vengono descritti come contenenti le preghiere dei santi."
Bibliografia
Arnold Lustiger & Michael Taubes, The Kashirer Edition Yom Kippur Machzor: With Commentary Adapted From the Teachings of Rabbi Joseph B. Soloveitchik, K'hal Publishing, 2006.