D'Oraita e D'RabbananI concetti di de-'oraita (in ebraico דאורייתא?) e de-rabbanan (in ebraico דרבנן?) sono usati estensivamente nelle discussioni e testi relativi alla Legge ebraica (Halakhah). Il primo si riferisce ai requisiti halakhici che sono imposti biblicamente, mentre il secondo si riferisce ai requisiti halakhici che sono imposti rabbinicamente.[1] In aramaico de-'oraita significa "dalla Torah" e de-rabbanan significa "dai nostri rabbini". ApplicazioniMolti sono gli esempi di questi due termini. Una di queste applicazioni compare nelle leggi relative alla preghiera dopo i pasti. Ci sono quattro benedizioni contenute in questa preghiera postprandiale, e mentre le prime tre sono imposte biblicamente, la quarta benedizione è stata aggiunta molto più tardi nella storia ebraica ed è stata imposta dai rabbini (Bavli Berakhot 45b). Le prime tre benedizioni vengono quindi indicate come de-'oraita e l'ultima benedizione come de-rabbanan. Sebbene questa distinzione abbia avuto ramificazioni pratiche nell'era talmudica in rapporto a determinati casi in cui si potrebbe essere esentati dall'obbligo di recitare la quarta benedizione, ora tali interpretazioni sono principalmente accademiche. Un altro esempio sono i comandamenti che riguardano la famosa frase "Non farai cuocere un capretto nel latte di sua madre" (Deuteronomio 14:21[2]). Da questo versetto i rabbini fanno derivare molte leggi del kasherut. Si potrebbe pensare che ciò le renderebbero de-rabbanan perché sono fatta derivare dai rabbini, ma le leggi in realtà sono de-'oraita perché derivate mediante l'interpretazione della Torah. D'altro canto, l'estensione di tale divieto al mangiare pollo insieme a latte è de-rabbanan in quanto è originato da una specifica promulgazione rabbinica. Note
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