Il cavallo rosso
Il cavallo rosso è un romanzo di carattere parzialmente autobiografico del 1983 scritto da Eugenio Corti. Pubblicato per la prima volta nel 1983, nel 2019 ha raggiunto la 34ª edizione. Ambientato principalmente in Brianza, in Russia e Germania (ma in parte anche in Italia centrale e in Val d'Ossola), le vicende narrate coprono trentaquattro anni di storia italiana, dal maggio del 1940 fino al 1974, descrivendo la vita (e la morte) dei numerosi personaggi durante gli eventi della seconda guerra mondiale, della ricostruzione sino al referendum sul divorzio. StrutturaIl libro è una trilogia ed è composto dalle seguenti parti:
Agli avvenimenti della grande storia, perciò (l'entrata in guerra, la spedizione e ritirata di Russia, la guerra partigiana e quella dell'esercito regolare, la liberazione, la ricostruzione e il boom economico), si intrecciano meditazioni e riflessioni sulle idee che ne sono all'origine. I titoli delle singole parti e dell'intero romanzo sono riferimenti al libro dell'Apocalisse dell'apostolo san Giovanni. La cosa, oltre che evidente, è testualmente provata dal titolo che l'autore intendeva dare al libro, quale appare da una lettera del 30 ottobre 1973:" I cavalli dell'Apocalisse" . In particolare:
TramaI personaggi principali del libro appartengono alla famiglia Riva, piccoli imprenditori tessili che vivono a Nomana, composta dal padre, Gerardo Riva, dalla moglie, e diversi figli, tra cui Ambrogio e Pino, che verranno chiamati alle armi. Le vicende personali della famiglia si intrecciano con quelle di personaggi famosi quali don Carlo Gnocchi, padre Agostino Gemelli, Palmiro Togliatti, e con le vicissitudini dei compaesani, di diverse estrazioni sociali, amici di Ambrogio Riva, tra cui il contadino Stefano e l'aspirante scrittore Michele Tintori. Il personaggio di Gerardo è interamente modellato sulla figura del padre dell'autore; pure i fratelli sono parte integrante nella caratterizzazione della famiglia Riva. Il cugino della famiglia, Manno, è ispirato all'ufficiale vicentino Giuseppe Cederle, caduto nella battaglia di Montelungo, l'8 dicembre 1943. L'autore si identifica parte nella figura del Michele Tintori, amico di Ambrogio, parte in Ambrogio stesso. Sia Ambrogio sia gli amici presenti nel romanzo, vengono toccati dalle vicissitudini della guerra, chi sul fronte russo, chi in quello albanese chi in Africa. Nell'ultima parte del libro vengono descritti i fatti del dopoguerra fino ad arrivare al 1974, anno del referendum sul divorzio. Il paese di Nomana è in realtà uno pseudotoponimo della sua città natale, Besana in Brianza. Edizioni
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