Due anni dopo, a Venezia, fu eseguita Partenope nell'Adria, "serenata" dedicata al re di Napoli Carlo di Borbone e a sua moglie Maria Amalia di Sassonia. Fra il 1738 e il 1745 furono rappresentati sei "drammi per musica" da lui composti per i teatri di Milano, Venezia e Padova.
Intorno al 1745 compì vari tour europei come membro della compagnia di Filippo Nicolini (Teatro dell'Opera Pantomima).
Oltre l'attività teatrale, intraprese quella di compositore strumentale, dedicandosi sia alla musica sacra sia a quella profana, pubblicando in particolare una raccolta di Sei sonate per cembalo (Brunswick 1750).
Suo figlio Federico (1755-ca.1823) seguì le orme del padre diventando uno dei più importanti violinisti del suo tempo. Lavorò a Parigi, dove pubblicò il celebre Étudè pour le violon, fonnant 36 caprices, libro di carattere artistico-pedagogico, oltreché a Londra.[1]
Il figlio Johann Dominicus Fiorillo fu pittore e storico dell'arte, massone e a Gottinga ebbe contatti con importanti filosofi ed esponenti del romanticismo tedesco.
Tra i lavori principali di Ignazio Fiorillo annoveriamo: quattordici opere, un Requiem, tre Te Deum e un oratorio (Isacco).[2]
Composizioni principali
Opere
L’Egeste, (Carlo Pagani Cesa), melodramma per musica (1733 Trieste);