L'opera di Rosenthal fu acquistata dal Comune di Milano nel 1976 e destinata ai giardini pubblici.
È formata da quattro statue di cavalieri con basamenti di diversa altezza; due cavalli sono rampanti, uno è slanciato in avanti e uno è fermo.
Una quinta statua, senza basamento, mostra un cavallo fermo intento a brucare l'erba.
Note
^Harry-Pierre Rosenthal Nasce a Vienna nel 1922, in una famiglia ebrea. Nel 1938 fugge a Parigi (dove poi viene naturalizzato), e dal 1959 risiede e lavora a Milano. Ingegnere, apre a Quinto de' Stampi un'azienda per il trattamento elettrochimico dell'alluminio, che avrà filiali negli USA e in Norvegia. Fin dal 1946 riconosce la propria vocazione artistica nel campo della scultura, e la esprime da autodidatta, esplorando varie dimensioni e materiali. La sua prima mostra personale si tiene a Parigi alla Galerie La Palette Bleu nel 1968. La sua ispirazione ha carattere prevalentemente etico-religioso, e molte sue opere sono esposte in spazi pubblici. Muore in Portogallo, presso il figlio, il 27 gennaio 2017.
^Due schede biografiche: Webspace Henry Rosenthal[1] e Rosenthal, la danza della vita (Giuseppe Platone, 2014) [2]