Hisham III ibn Muhammad
Hisham bin Muhammad, conosciuto come Hisham III (in arabo هشام بن محمد المعتد بالله?; Cordova, 975 – Balaguer, 1036), fu il nono ed ultimo califfo omayyade del Califfato di Cordova, dal 1026 al 1031. OrigineFiglio di Muhammad ibn Abd al-Malik e di una moglie o concubina, di nome sconociuto, come riporta la Histoire des Almohades / d'Abd el- Wâh'id Merrâkechi[1].
BiografiaIl califfo suo predecessore, Yahya al-Muhta, aveva delegato il governo al suo visir Abu Ja'far Ahmad b. Musa, mentre lui risiedeva nel suo sicuro feudo di Malaga[4]. I disordini che si accesero a Cordova portarono alla definitiva caduta della dinastia hammudide in al-Andalus e nel giugno del 1026 gli abitanti di Cordova cacciarono il visir che Yahya al-Mu`tali aveva lasciato in città e scelsero l'ultimo califfo del califfato, l'omayyade Hishām ibn Muḥammad[1][4].
Tuttavia Hisham III, con uno scarso seguito, entrò a Cordova solo a dicembre del 1029[1][4], prendendo possesso dell'Alcazar[2][3]. Appena entrato in città delegò i compiti di governo a un primo ministro, il visir al-Ḥakam b. Saʿīd, che causò in pratica la bancarotta economica del regno e lo portò a imporre un aumento delle imposte, anche alle moschee: fatto che gli ʿulamāʾ considerarono contrario alla legge coranica[3].
Hishām III, cacciato dal suo palazzo con i suoi fedeli, le mogli e le concubine, fu imprigionato in una moschea; quando riuscì a fuggire dalla prigione si rifugiò a Balaguer, vicino a Lérida, dove ottenne l'ospitalità del futuro al-Mustaʿīn I, e qui morì nel 1036[1][4]. Note
BibliografiaFonti primarie
Letteratura storiografica
Voci correlate
Collegamenti esterni
|
Portal di Ensiklopedia Dunia