Hieracium bupleuroides
Lo sparviere con foglie di Odontite (nome scientifico Hieracium bupleuroides C.C.Gmel., 1808) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2] EtimologiaIl nome generico (Hieracium) deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[3][4] L'epiteto specifico (bupleuroides) significa "simile al bupleurum", ossia le foglie di questa pianta sono simili alle foglie delle specie del genere Bupleurum della famiglia delle Apiaceae. Il nome bupleurum deriva da due parole greche: "bous" (= bue) e "pleuron" (= costola).[5] Il nome comune "odontite" è collegato al nome scientifico della pianta Bupleurum odontites L.; un'apiacea distribuita nell'areale mediterraneo.[6]
DescrizioneHabitus. Questa pianta può raggiungere una altezza compresa tra 2 - 6 dm. La forma biologica è emicriptofite scapose (H scap), ossia in generale sono piante erbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e hanno l'asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. Queste piante sono provviste di lattice (i vasi latticiferi sono anastomizzati). Le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode).[8][9][10][11][12][13][14] Radici. Le radici sono secondarie da rizoma. Fusto. La parte aerea del fusto è eretta, ascendente, debolmente flessuoso e con superficie glabra. Alla base il fusto può essere lignificato ed avvolto da squame scure. Il fusto è poco ramoso e la ramosità è nei 2/3 superiori. L'acladio (la parte del fusto compresa tra il capolino e la prima ramificazione sottostante) è allungato fino a 3 – 10 cm. I capolini lungo il fusto sono più o meno spaziati. Foglie. Le foglie si dividono in basali e cauline. Le foglie basali (da 5 a 8) hanno una forma da lineare a strettamente lanceolata (sono lievemente allargate nella metà superiore) e sono carenate, verso la base le foglie si restringono senza evidenziare un picciolo ben differenziato; la superficie è ricoperta da sparse setole chiare di 2 – 4 mm; i bordi delle foglie sono interi e possono presentarsi appena dentellati nella metà superiore della lamina. Le foglie cauline (da 4 a 10), con forme da lineari a lanceolate, sono progressivamente più ridotte (generalmente sono più brevi dell'internodio soprastante), la superficie è glabra e sono colorate di verde-glauco fino a grigio-verdastro. Dimensione delle foglie basali: larghezza 5 – 8 mm (fino a 11 mm); lunghezza 9 – 16 cm. Infiorescenza. Le sinflorescenze, di tipo da forcato a forcato-panicolato a più rami (da 1 a 4), sono composte da 1 - 3 capolini peduncolati (capolini totali: 7). Il peduncolo è ricoperto da pochi peli di tipo ghiandolare. I capolini sono formati da un involucro a forma emisferica composto da brattee (o squame) disposte su 2 serie (interne ed esterne) in modo embricato, all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori tutti ligulati. Le brattee dell'involucro hanno delle forme allargate (larghezza 1,2 - 2,5 mm) e sono prive di peli ghiandolari, sono presenti invece peli semplici (pochi) e stellati (più abbondanti). Il ricettacolo è nudo, cioè privo di pagliette a protezione della base dei fiori, e alveolato; il margine degli alveoli è brevemente dentato. Diametro dei capolini all'antesi: 2,5 – 4 cm. Lunghezza dell'involucro: 12 – 15 mm. Fiore. I fiori sono tutti del tipo ligulato[15] (il tipo tubuloso, i fiori del disco, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha 5 elementi). I fiori sono ermafroditi e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni, scuri a forma colonnare-obconica, sono ristretti alla base (e ingrossati all'apice), mentre la superficie (liscia o appena rugosa) è provvista di 10 coste che nella parte apicale confluiscono in un orlo anulare. Il colore degli acheni è castano-chiaro (a volte castano-scuro o rossastro). Il pappo è formato da setole semplici, color bianco sporco, disposte su due serie (quelle interne sono più lunghe e più rigide, quelle esterne sono fragili). Dimensione degli acheni: 3,5 – 4 mm. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Distribuzione e habitatGeoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Est Europeo. Distribuzione: in Italia questa specie si trova comunemente al Nord (Alpi) e negli Appennino centrale. Oltre alle Alpi questa specie si trova nei seguenti rilievi europei collegati alle Alpi: Massiccio del Giura, Alpi Dinariche e Carpazi.[21] Habitat: l'habitat tipico sono le pietraie e i macereti; ma anche i ripari sotto le rocce, i ghiaioni e le morene. Il substrato preferito è calcareo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere secco.[21] Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare da 600 fino a 1.700 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: montano e subalpino e in parte quelli collinare e alpino. FitosociologiaDal punto di vista fitosociologico alpino Hieracium bupleuroides appartiene alla seguente comunità vegetale[21]:
TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[22], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[23] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[24]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][11][12] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[12][25] Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[11][26], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[14] La specie di questa voce è descritta all'interno della XV sezione Hieracium sect. Drepanoidea Monnier i cui caratteri principali sono:[14]
La specie H. bupleuroides è invece individuata dai seguenti ulteriori caratteri:[14]
L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. bupleuroides è caratterizzata dalla seguente pubescenza:[14]
Il numero cromosomico di H. bupleuroides è: 2n = 27 e 36.[14][27] H. bupleuroides fa parte di un gruppo polimorfo (la maggioranza delle specie di questo gruppo sono apomittiche) comprendente tra le altre Hieracium porrifolium L. e Hieracium glaucum All..[8] SottospeciePer questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie, alcune delle quali sono presenti nella flora spontanea italiana. Differiscono per la forma della foglie (ad esempio le foglie sono più larghe e con dentellatura più vicina alla base della foglie come la sottospecie schenkii) oppure per il tipo di pubescenza.[8][28][29][30]
Specie similiNel genere Hieracium è tutt'altro che facile distinguere con sicurezza una specie dall'altra. Per le tre specie affini (bupleuroides - porrifolium - glaucum) qui di seguito sono date alcune indicazioni per la loro individuazione:
Il disegno a lato mostra quale può essere più o meno la forma delle foglie basali delle tre specie considerate. Note
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