Hieracium glaucumLo sparviere glauco (nome scientifico Hieracium glaucum All., 1773) è una specie di pianta angiosperma dicotiledone della famiglia delle Asteraceae.[1][2] EtimologiaIl nome del genere deriva dalla parola greca hierax o hierakion (= sparviere, falco). Il nome del genere è stato dato inizialmente dal botanico francese Joseph Pitton de Tournefort (1656 - 1708) rifacendosi probabilmente ad alcuni scritti del naturalista romano Gaio Plinio Secondo (23 - 79) nei quali, secondo la tradizione, i rapaci si servivano di questa pianta per irrobustire la loro vista.[3][4] L'epiteto specifico (glauco) fa riferimento principalmente alla colorazione delle foglie della specie. Il nome scientifico della specie è stato definito dal botanico Carlo Allioni (1728-1804) nell'Auctarium ad Synopsim Methodicam Stirpium Horti Regii Taurinensis (Auct. Syn. Meth. Stirp. Hort. Regii Taur. 19) del 1773.[5] DescrizioneHabitus. La forma biologica prevalente è emicriptofita scaposa (H scap), ossia in generale sono piante erbacee (e aromatiche), a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve, inoltre spesso hanno l'asse fiorale eretto e privo di foglie (piante scapose). Tutte le specie del gruppo sono provviste di latice; inoltre le specie di questo gruppo sono piante di tipo fillopode (raramente sono hypofillopode). Pubescenza in generale: i peli semplici non sono molto presenti (quasi assenti sul caule, sul picciolo e sui margini delle foglie, assenti o sparsi sulle brattee involucrali); i peli ghiandolari sono più o meno assenti o sparsi su alcune parti della pianta (peduncoli dei capolini e involucri).[6][7][8][9][10][11][12] Fusto. I fusti, in genere eretti, ascendenti e flessuosi, sono di solito solitari e poco ramificati o afilli. Il colore del fusto è glauco o verde-glauco (alla base può essere rosso-violaceo). Le radici in genere sono di tipo fittonante. Queste piante sono alte da 30 a 50 cm (massimo 70 cm). Foglie. Sono presenti sia foglie delle rosette basali (da 4 a 6) che cauline (da 3 a 6) con disposizione alterna. Le foglie basali hanno la forma della lamina variabile da lanceolata fino a lineare-lanceolata con apice acuto e con margini denticolati, o dentati o sinuati; sono picciolate; il colore è glauco. Le foglie cauline hanno delle forme da lineari a lanceolate, colorate di verde-glauco fino a grigio-verdastro, subpubescenti. Lungo il fusto le foglie cauline sono rapidamente decrescenti verso l'alto. Infiorescenza. La sinflorescenza è del tipo forcato-paniculata o lassamente paniculata con 2 - 6 rami eretti e divaricati e 1 - 3 capolini (capolini totali: 4 - 10). L'acladio è di 3 – 10 cm. I capolini sono sottesi da 5 - 8 brattee, spesso appressate all'involucro. I capolini, solamente di tipo ligulifloro, sono formati da un involucro composto da diverse brattee (o squame) all'interno delle quali un ricettacolo fa da base ai fiori ligulati. L'involucro ha una forma da emisferica a turbinata ed è formato da due serie di brattee. Le brattee sono colorate di verde scuro con margini ricoperti da densi peli stellati. Il ricettacolo, alla base dei fiori, è nudo (senza pagliette) e alveolato (i margini degli alveoli sono brevemente dentati). Dimensione dell'involucro: 11 – 13 mm. Fiori. I fiori, tutti ligulati, sono tetra-ciclici (ossia sono presenti 4 verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ogni verticillo ha in genere 5 elementi). I fiori sono ermafroditi, fertili e zigomorfi.
Frutti. I frutti sono degli acheni con pappo. Gli acheni hanno una forma da oblunga a obovoide-obconica con apice troncato e privi di becco (non sono compressi); in alcuni casi gli acheni sono provvisti di coste longitudinali. Il colore degli acheni è castano-chiaro (ma anche castano-scuro). Il pappo si compone di peli semplici grigiastri, scabri o barbati (non piumosi). Raramente il pappo è assente. Dimensione degli acheni: 3,5 – 4 mm. BiologiaImpollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama tramite farfalle diurne e notturne). Distribuzione e habitatGeoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Orofita - Sud Est Europeo. Distribuzione: in Italia questa specie si trova nelle Alpi (comune a oriente e al centro; raro a occidente). Molto raro negli Appennini. Fuori dall'Italia, sempre nelle Alpi, questa specie si trova in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia. Sugli altri rilievi collegati alle Alpi è presente nelle Alpi Dinariche.[18] Habitat: l'habitat preferito per queste piante sono i ghiaioni, i macereti, le pietraie (su calcare) e i pendii gessosi. Il substrato preferito è calcareo ma anche calcareo/siliceo con pH basico, bassi valori nutrizionali del terreno che deve essere umido. Distribuzione altitudinale: sui rilievi alpini, in Italia, queste piante si possono trovare a quote comprese tra a 200 e 2.100 m s.l.m.; nelle Alpi frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare, montano e in parte quello collinare. FitosociologiaDal punto di vista fitosociologico alpino la sottospecie di questa voce appartiene alla seguente comunità vegetale:[18]
TassonomiaLa famiglia di appartenenza di questa voce (Asteraceae o Compositae, nomen conservandum) probabilmente originaria del Sud America, è la più numerosa del mondo vegetale, comprende oltre 23.000 specie distribuite su 1.535 generi[19], oppure 22.750 specie e 1.530 generi secondo altre fonti[20] (una delle checklist più aggiornata elenca fino a 1.679 generi)[21]. La famiglia attualmente (2021) è divisa in 16 sottofamiglie.[1][9][10] FilogenesiIl genere di questa voce appartiene alla sottotribù Hieraciinae della tribù Cichorieae (unica tribù della sottofamiglia Cichorioideae). In base ai dati filogenetici la sottofamiglia Cichorioideae è il terz'ultimo gruppo che si è separato dal nucleo delle Asteraceae (gli ultimi due sono Corymbioideae e Asteroideae).[1] La sottotribù Hieraciinae fa parte del "quinto" clade della tribù; in questo clade è posizionata alla base ed è "sorella" al resto del gruppo comprendente, tra le altre, le sottotribù Microseridinae e Cichoriinae. Il genere Hieracium (insieme al genere Pilosella) costituisce il nucleo principale della sottotribù Hieraciinae e formano (insieme ad altri generi minori) un "gruppo fratello" posizionato nel "core" delle Hieraciinae.[10][22] Il genere Hieracium è un genere estremamente polimorfo con maggioranza di specie apomittiche. Di questo genere sono descritte circa 1000 specie sessuali e oltre 3000 specie apomittiche[9][23], delle quali circa 250 e più sono presenti nella flora spontanea italiana. Alcuni taxon collegati alle varie specie del genere sono sottospecie, altri sono considerati aggregati (o inclusi), e altri ancora sono considerati "intermediari" (o impropriamente ibridi in quanto queste specie essendo apomittiche non si incrociano e quindi non danno prole feconda) con altre specie. A causa di ciò si pongono dei problemi di sistematica quasi insolubili e per avere uno sguardo d'insieme su questa grande variabilità può essere necessario assumere un diverso concetto di specie. Qui in particolare viene seguita la suddivisione del materiale botanico in sezioni così come sono elencate nell'ultima versione della "Flora d'Italia".[12] La specie di questa voce è descritta all'interno della XV sezione Hieracium sect. Drepanoidea Monnier i cui caratteri principali sono:[12]
La specie H. glaucum è invece individuata dai seguenti ulteriori caratteri:[12]
L'indumentum è uno degli elementi più importanti per distinguere le varie specie. H. glaucum è caratterizzata dalla seguente pubescenza:[12]
Il numero cromosomico di H. glaucum è: 2n = 27 e 36.[12] SottospeciePer questa specie sono riconosciute le seguenti sottospecie presenti nella flora spontanea italiana:[11][24][25]
Specie inclusaLa seguente specie è "inclusa" nel gruppo del Hieracium lawsonii:[11][24]
Specie similiNel genere Hieracium è tutt'altro che facile distinguere con sicurezza una specie dall'altra. Per le tre specie affini (bupleuroides - porrifolium - glaucum) qui di seguito sono date alcune indicazioni per la loro individuazione:
Il disegno a lato mostra quale può essere più o meno la forma delle foglie basali delle tre specie considerate. SinonimiLa specie di questa voce, in altri testi, può essere chiamato con nomi diversi. L'elenco che segue indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[2]
Note
Bibliografia
Altri progetti
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