Hermeneumata PseudodositheanaGli Hermeneumata (in greco antico: Ἑρμηνεύματα?, conosciuti anche come Hermeneumata Pseudodositheana) sono dei manuali d'istruzione anonimi, scritti nel III secolo nell'Impero romano, per insegnare la lingua greca a coloro che parlavano il latino e la lingua latina a quelli che parlavano il greco. Il termine Hermeneumata significa "interpretazioni" o, qui, "traduzioni". ContenutoGli Hermeneumata sono costituiti da due glossari, uno organizzato in ordine alfabetico, l'altro per argomenti. Il glossario tematico contiene circa 30 000 parole, tra le quali i nomi di: divinità, costellazioni, templi, festività, vestiari, colori, uccelli e alberi, così come termini militari, giuridici e finanziari. Non erano inclusi vocaboli inerenti alla morte o alla malattia. Le parole sono talvolta presentate di fianco a due o tre traduzioni equivalenti.[1] Una serie di dialoghi (noti come colloquia) seguono il dizionario. Questi utilizzano un linguaggio giovanile per raccontare la storia di una giornata della vita di un allievo e del suo maestro. Ci sono otto sezioni: il risveglio, la scuola, il lavoro, la vita sociale, il pranzo, i compiti, il bagno, la cena e il coricamento.[1] La pedagogia si fonda sulla comprensione immediata di frasi estremamente semplici, il più delle volte limitate a un soggetto, verbo e complemento. Non ci sono spiegazioni grammaticali: le coniugazioni sono semplicemente enumerate a titolo di frasi sconnesse che presentano una variazione sul tema grammaticale (per esempio sostituzione del pronome e tempo verbale).
StoriaIl testo degli Hermeneumata c'è stato tramandato in nove manoscritti, i più medievali.[2] Il termine pseudodositheana fa riferimento al grammatico Dosìteo, a cui gli Hermeneumata sono stati attribuiti, ma senza validi motivi.[3][4] Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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