Helvella crispa
![]() L'Helvella crispa è un ascomiceta appartenente alla famiglia delle Helvellaceae che fino a pochi decenni fa era reputato un buon fungo commestibile. Tuttavia è stato rivelato che questa specie contiene, pur se in quantità minime, la giromitrina - pericolosa micotossina cancerogena. Descrizione della specieCappello(mitra)Fino a 4–5 cm di lunghezza, carnoso-cereo di forma irregolare, ondulato lobato, suddiviso in 3-4 lobi, prima con i margini aderenti al gambo, poi liberi e rivolti verso l'alto; superficie liscia, lacunosa, di colore biancastro o nocciolo pallido nella parte inferiore. GamboCilindrico, sodo, robusto, internamente cavo; con superficie bianca o bianco-giallognola, percorsa da crespe a larghe maglie; compreso il cappello può essere alto 6–15 cm. CarneBianca, soda, fragile al tocco ma consistente quando viene consumata. SporeEllittiche, bianche in massa 16-20 x 9-13 µm; aschi cilindrici ottosporici. HabitatCresce in autunno, solitario o a gruppi, nei boschi di latifoglie e aghifoglie o in zone boschive con terreno sabbioso; poco diffuso ma fedele ai luoghi abituali di crescita. In casi molto rari, raggiunge dimensioni enormi. CommestibilitàSecondo recenti studi[1] contiene tracce di gyromitrina, pericolosa tossina presente in quantità elevata nelle specie del genere Gyromitra; la Gyromitrina è parzialmente termo-stabile e quindi si raccomanda di astenersi dal consumo di questa specie. Qualora consumato, richiede la prebollitura. A volte, come già detto, può causare intolleranze alimentari o disturbi gastro-intestinali; andrebbe comunque raccolto solo quando è giovane. Testi recenti (al contrario di quelli più datati) additano H. crispa come specie non commestibile. Inoltre contiene sostanze tossiche termolabili (es. Acido elvellico). EtimologiaDal latino crispus, increspato, per la forma del suo cappello. Note
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